CATANIA – La norma del Regolamento sul Consigliere comunale aggiunto con la quale si obbliga il cittadino straniero eletto in Consiglio Comunale a sostenere un esame (il sui superamento è determinante per il mantenimento dell’incarico) su Costituzione e Statuto siciliano prima dell’insediamento è gravemente discriminatoria e razzista. Requisiti ed esami di questo tipo non sono assolutamente richiesti agli eletti in nessun’altra carica pubblica. Il fatto che il Comune obblighi a tale esame una persona, solo perché straniera, rappresenta un vergognoso atto discriminatorio indegno per un’Istituzione democratica. Bene hanno fatto alcuni consiglieri a denunciare l’assurda vicenda.
La conoscenza dei principi della Costituzione Italiana dovrebbe essere scontata per tutti coloro che si candidano o occupano una carica pubblica ma se qualcuno al Comune pensa di poter, in maniera incostituzionale e antidemocratica, subordinare l’elezione al superamento di un esame “scolastico” allora pretendiamo che il nuovo Consigliere aggiunto di Catania, Amal Thissera, sia l’ultimo a sostenerlo. Prima lo dovrebbero sostenere e superare tutti gli Assessori, tutti i Consiglieri Comunali e tutti i Consiglieri di municipalità della città di Catania.
La verità, fuori dalle provocazioni, è che sono sempre le elettrici e gli elettori, in democrazia, a determinare, nel rispetto della Legge, chi devono essere le/i loro rappresentanti. La scelta delle elette e degli eletti non si compie dopo la loro elezione tramite esami ma dentro l’urna attraverso la democrazia. Pretendiamo che si modifichi d’urgenza questa norma discriminatoria e che non si svolga nessun esame razzista e umiliante. Nel rispetto di quella stessa Costituzione che dovrebbe essere oggetto di esame.
Grande solidarietà a Matteo Ianniti e Marco Benanti…quantè ridicolo Enzo Bianco; mi auguro per catania ed i catanesi di non ritrovarselo nuovamente alle prossime elezioni, questa città merita molto di più.
Giorno 4.11.2016 il giornalista Marco Benanti, mi ha inserito nell’elenco dei non solidali con il Comune di Catania. Ho fatto solo il mio mestiere di revisore dei conti e basta.
Posso solo raccontarVi una storia vissuta negli ultimi mesi dal sottoscritto:
Un importante società del nord, ha vagliato parecchi curriculum vitae per la scelta dei cinque revisori contabili. Puo’ sembrarVi strano, ma è stato scelto anche il mio.
Il giorno dell’assemblea dei soci, al momento della votazione i delegati della città di Catania, si sono opposti ferocemente sulla mia elezione.
Hanno esibito tutti i miei interventi e le mie posizioni dal 2009 al 13.01.2016, conosciuti ormai da tutti anche dai non addetti al settore ed hanno sconsigliato i soci a votarmi per evitare di avere in società un professionista che inevitalbimente avrebbe creato problemi e pareri negativi. Ovviamente in un batter d’occhio sono stato eliminato ed è stato scelto un mio collega di Milano, sicuramente piu’ bravo e preparato.
Avuta la notizia, ho ringrazioto il Signore….. sicuramente non era per me una buona esperienza ed ho continuato a lavorare con la stessa serenità, senza recriminare e accusare nessuno, con più forza e determinazione di prima.
Al giornalista Marco e all’amico Matteo mi permetto di dare un consiglio, non bisogna mai arrendersi, troverete nella vostra via ancora ostacoli e insidie, di Voi si sparlerà in ogni luogo e ambiente politico.
Catania, ha bisogno di confronto e di pluralità, non ha bisogno di stanze chiuse e sorde.
L’unica cosa che mi spiace veramente è che per effetto della crisi economica, molte testate giornalistiche hanno dovuto chiudere i battenti e che molta gente non riesce piu’ ad avere notizie dai palazzi.
Anche il Giornale di Sicilia, ha eliminato la pagina su Catania.
Dai barbieri e nei bar e’ rimasto solo un quotidiano locale da sfogliare.
Personalmente non faccio politica , non ho la tessera di nessun partito e non sono giornalista.
Quanto a Voi un sentito abbraccio per tutto quello che ogni giorno dovete sopportare per far conoscere la verità oltre le sbarrate porte e finestre del palazzo di città.
Carlo Cittadino