Esami comprati, scatta l'inchiesta | Tra i coinvolti pure il fratello di Alfano - Live Sicilia

Esami comprati, scatta l’inchiesta | Tra i coinvolti pure il fratello di Alfano

La replica: "Si parla di me a causa di Angelino"
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Esami comprati all’università di Palermo, scatta l’inchiesta. Nel registro degli indagati ci sono 30 persone. Le tariffe per la promozione – secondo l’accusa – erano varie: tremila euro per un esame di Economia, mille per uno di Scienze Politiche, mentre a Ingegneria – come scrivono “Repubblica”, a firma di Salvo Palazzolo, “La Stampa”, e il “Giornale di Sicilia”, a firma di Riccardo Arena – agli studenti sarebbe stato permesso pagare anche a rate. L’inchiesta è partita da  un’impiegata della segreteria di Economia in grado di accedere ai sistemi informatici di varie università e quindi caricare gli esami “superati” dagli studenti. La donna è già stata licenziata a seguito di un’indagine interna voluta dal rettore Roberto Lagalla nel settembre scorso.

Nell’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dai sostituti Amelia Luise e Sergio Demontis molti ex-studenti, incastrati da elementi che proverebbero l’avvenuto pagamento, sono accusati di concorso in falso e corruzione. E tra gli ex-studenti indagati spunta anche Alessandro Alfano, fratello di Angelino, con l’accusa di frode informatica. Il fratello del segretario nazionale Pdl si è laureato nel 2009, a 34 anni, dopo essere stato – continua “Repubblica” – segretario generale di Unioncamere Sicilia, mentre ancora era studente della facoltà di Economia. Dal 2010 Alfano junior è segretario generale della Camera di Commercio di Trapani. Per lui la procura di Palermo ha notificato un avviso di proroga delle indagini, che sono quindi tutt’ora in corso.

La replica di Alessandro Alfano
In merito alle notizie di stampa diffuse oggi su una presunta truffa riguardo alcuni esami sostenuti all’università di Palermo, Alessandro Alfano, segretario generale di Unioncamere Sicilia, dichiara quanto segue: “Sono certo che si tratta di un disguido amministrativo. Ricordo perfettamente i professori che mi hanno interrogato, le domande che mi hanno rivolto e persino com’ero vestito. Ho regolarmente sostenuto tutti gli esami il cui corso è stato rallentato in quanto sono stato studente-lavoratore da quando avevo 20 anni. Sono pronto a dare tutte le spiegazioni necessarie alla magistratura. Ho una sola riserva: se non fossi stato il fratello minore di Angelino Alfano, non ci sarebbe stato questo clamore esclusivamente mediatico e sicuramente non riconducibile agli ambienti giudiziari. Sono certo che il lavoro attento ed obiettivo del pm farà emergere la verità. Per questo sono sereno”.


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