La Malintenti dischi è pronta a dare alla luce tre nuove produzioni. Mercoledì 11 novembre esce l’ultima fatica degli AkkuraA: “Brucerò la Vuccirìa (col mio piano in fiamme)”, disco e libro, edito da Flaccovio, in cui si raccontano le emozioni dell’attuale Palermo. Si tratta della loro opera più ambiziosa. Nato da un’idea di Dario Flaccovio Editore, per questo lavoro il gruppo siciliano si è circondato di scrittori emergenti (Dario Tosini, Andrea Gullotta e Alli Traina) o già affermati come il cantautore Cesare Basile e il teatrante Davide Enia e un rinomato fumettista, Sergio Algozzino.
Per la produzione del disco, registrato in un paese molto lontano dalla Sicilia, il Brasile, per poter osservare Palermo e le sue dinamiche con un sano distacco, gli Akkura si sono affidati a due produttori di grosso calibro come Moreno Veloso (figlio di Caetano) e Domenico Lancellotti, due figure di spicco della nuova musica brasiliana e mondiale.
Un album di dieci brani che sono stati ispirazione per la stesura dei dieci racconti, incentrati sul carattere e i sentimenti dei palermitani del 2000, sui diversi modi di amare e odiare la città e di affrontarne le evoluzioni.
Il titolo, apparentemente violento, racconta della vecchia Palermo “ristrutturata” venduta agli alti ceti e dell’ardente gelosia di chi in quel quartiere ci è nato e brucerebbe tutto, compreso se stesso, pur di non vedere svanire la propria “casa” nelle mani estranee dei ricchi.
Questo progetto, forte delle tante collaborazioni, si propone di raccontare la Palermo di oggi offrendo uno spaccato credibile, omogeneo ma al tempo stesso articolato che attraversa la città su vari livelli.
Il 20 novembre invece sarà la volta del secondo album di Donsettimo, “Notte di mamma”. Infine il 4 dicembre il cantautore siciliano Oratio esordirà con il disco “Ora ti ho”. Prodotto artisticamente, per la seconda volta, da Cesare Basile, pubblicato da Malintenti dischi e distribuito da Jestrai) di Donsettimo è un disco di miracoli e traumi, che si ripetono sistematicamente, creando il meccanismo che muove l’anima di questo nuovo lavoro. È un album molto ispirato con influenze significative, anche non musicali, come Edoardo De Filippo, per la ricchezza e la varietà del linguaggio, delle disparate scelte musicali, delle tante voci, a partire da quella di Donsettimo stesso, che si cimenta di volta in volta con un timbro diverso, a seconda del personaggio, o si accompagna ad altre di profonda personalità.
Il disco scorre come uno spettacolo, passando da una storia ad un’altra, animate ogni volta da un personaggio diverso, che a ben guardare è sempre lo stesso, incarnato di volta in volta in altre fattezze, altri ruoli, altre umanità. Ogni qual volta la canzone ti lascia in mezzo alla via, ancora meravigliato per quello che hai appena sentito, ne arriva subito un’altra che inaspettatamente ti riporta da un’altra parte, dove non avresti mai pensato di arrivare, ed ecco il trauma. Passato quello, si ritrova la meraviglia.
“Ora ti ho” (pubblicato da Malintenti dischi, prodotto artisticamente da Toti Poeta e distribuito da Jestrai) segna una svolta per la vita artistica di Andrea Corno, in arte Oratio. Dopo due album autoprodotti, Oratio, con la partecipazione di molti artisti e musicisti siciliani (presenti in buona parte dell’album anche gli Akkura), fa il suo esordio sul mercato nazionale con un album cantautorale e acustico, che passa dal rock al folk alle ballad classiche e in cui si intrecciano brani supportati da un susseguirsi di vari strumenti. Bizzarro cantautorato spicciolo, poesie oblique per un disco vario con chiari riferimenti che vanno indietro di 40 anni.