21 Gennaio 2020, 17:48
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PALERMO – Il governo va ko e lo fa nel modo più clamoroso possibile. L’Assemblea regionale siciliana, con 28 voti favorevoli e 27 contrari, ha votato per la soppressione dell’articolo 1 dell’esercizio provvisorio, proprio quello che autorizzava la spesa in dodicesimi fino a marzo. Alla maggioranza sono mancati i numeri sebbene questi, sulla carta, ci fossero: tanti, sette, i deputati fuori dall’Aula al momento decisivo del voto. Fra questi anche due assessori che però parlano di inciampo dovuto a “incomprensioni sulla durata degli interventi” che mancavano prima del voto. E così complice la “confusione in bagno” il governo è caduto da fermo.
Quale che sia la causa i tratti della vicenda rimangono clamorosi. Da una parte perché il governo è andato sotto a voto palese e nominale e dall’altra perché la bocciatura è arrivata sull’articolo principale di un disegno di legge fondamentale, quello per l’approvazione dell’autorizzazione della spesa in dodicesimi. Non era ma accaduto che l’esercizio provvisorio non fosse approvato. E intanto la Regione rimane in gestione provvisoria. L’amministrazione deve limitarsi quindi a spendere soltanto per le risorse per le spese obbligatorie.
Non è la prima volta che il governo, per motivi politici o meno, va sotto ai primi voti su un disegno di legge. Durante la votazione dell’articolo uno del ddl rifiuti è accaduto che il ko arrivasse con il voto segreto, stavolta è invece accaduto con il voto palese. “Un inciampo e quindi non una questione politica”, ha commentato l’assessore Toto Cordaro. Rimane però un fatto l’incapacità della maggioranza di portare a casa anche risultati “minimi” come l’approvazione dell’esercizio provvisorio. Forse per questo Giorgio Pasqua, capogruppo del Movimento Cinque stelle, ha dovuto commentare: “Abbiamo votato in coerenza con quanto avevamo dichiarato. Se il governo non ha i numeri non è un problema nostro”. Per il capogruppo del Pd Giuseppe Lupo, però, l’esito della votazione ha comunque dei risvolti politici. “Finalmente – ha detto il Dem – si fa chiarezza sull’inutile polemica che il presidente Musumeci porta avanti da mesi sul voto segreto”.
Adesso che succede? La situazione è inedita. Per Cordaro non è accaduto nulla di irreparabile. “Domani si vota tranquillamente”, ha detto. Stando all’opinione del gruppo del M5s invece adesso “il governo deve presentare un nuovo esercizio provvisorio di tre righe”. Per i pentastellati, infatti, il testo non era condivisibile perché oltre ad autorizzare l’esercizio provvisorio introduceva numerose norme finanziarie
Insomma, bisognerebbe rifare tutto da capo e avviando l’esame di un un nuovo disegno di legge. Una regola del Parlamento siciliano, d’altronde, vuole che nella stessa sessione non ci sia un voto di segno opposto rispetto a quanto l’Aula ha già deliberato. In questo caso i passaggi dovrebbero essere veloci ma necessari: approvazione in commissione Bilancio, incardinamento del nuovo testo, concessione del tempo per gli emendamenti e voto in aula. Al momento tutto rimane sospeso. Domani alle 16 l’Aula tornerà a riunirsi. Allora si saprà quale sarà la strada da seguire. Il vice presidente della Regione, Gaetano Armao, appare sereno: “Nessuna paralisi, andiamo avanti”.
FINE DELLA DIRETTA
20.10 – “La Uil Sicilia esprime grande preoccupazione per la situazione che si potrebbe determinare con la soppressione dell’esercizio provvisorio. Per questo chiediamo all’Ars di intervenire tempestivamente e con opportune modifiche anche al disegno di legge per evitare di bloccare stipendi e pensioni dei dipendenti ma anche tutte le spese della Regione”. Cosi’ il segretario generale regionale del sindacato, Claudio Barone.
19.45 – “La soppressione dell’esercizio provvisorio della Regione Siciliana, approvato questa sera dall’Ars, rischia di rivelarsi un colpo mortale non solo per migliaia di lavoratori i cui stipendi sono a rischio, come per esempio Lsu, Resais e Pip, ma in generale per l’attivita’ amministrativa che di fatto verrebbe bloccata, al netto delle sole spese essenziali, colpendo gli enti locali. Una vera e propria sciagura che va evitata a tutti i costi: il governo regionale e l’Assemblea trovino una soluzione immediata”. Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Nicola Scaglione della Cisal, commentando il voto di questa sera all’Assemblea regionale siciliana.
18.54 – Sia per l’assessore Toto Cordaro che per l’assessore Bernadette Grasso “piuttosto che incidente politico si è trattato di caos in bagno. C’è stata un incomprensione sul numero di iscritti a parlare altrimenti saremmo stati in aula. Domani si vota tranquillamente”.
18.40 – “Un voto politico, a scrutinio palese – afferma Claudio Fava – , che dimostra, ancora una volta, l’inesistenza di una maggioranza di governo. Qualunque presidente, con senso di responsabilità, ne prenderebbe serenamente atto e si dimetterebbe. Musimeci non lo farà mai”.
18.39 – “Il governo – afferma Giuseppe Lupo – è stato battuto in aula con voto palese nominale. Solo 27 deputati di maggioranza hanno votato a favore dell’esercizio provvisorio. Finalmente si fa chiarezza sull’inutile polemica che il presidente Musumeci porta avanti da mesi sul voto segreto. La realtà è solo che il suo governo si è liquefatto e lo dimostra perfino l’assenza dei deputati componenti della giunta e del presidente ai lavori parlamentari”.
18.37 –Giorgio Pasqua, capogruppo del M5s, commenta l’accaduto con la stampa. “Ci siamo limitati a seguire quanto avevamo affermato. La presentazione dell’emendamento soppressivo era legata a un fattore tecnico: potere prendere la parola su ogni articolo. Il governo Musumeci, però non è stato capace di difendere nemmeno l’esercizio provvisorio. Ci siamo stancati. Questo ddl era pieno di cose che non dovevano starci. Ci siamo stancati. Il governo non ha i numeri non è un problema nostro”.
18.35 – La seduta viene sospesa e rinviata a domani alle ore 16.00
18.29 – L’esercizio provvisorio è soppresso con 28 voti favorevoli all’emendamento di soppressione dell’articolo uno che appunto autorizzava al spesa in dodicesimi. Contrari hanno votati in 27. La maggioranza però in aula c’era. Risultano presenti 34 deputati (a fronte dei 30 dell’opposizione) sette componenti della coalizione di maggioranza però al momento del voto non l’hanno fatto. Fra i presenti non votanti gli assessori Toto Cordaro e Bernadette Grasso e i deputati Vincenzo Figuccia, Pippo Gennuso, Michele Mancuso, Alfio Papale e Toni Rizzotto.
18.28 – Si passa al voto.
18.27 – Orazio Ragusa (Lega) chiede di inserire una norma per superare la situazione di blocco che vive la Crias.
18.21 – Roberto Di Mauro (Mpa): “Il disegno di legge del governo è partito con tre elementi: l’autorizzazione della spesa fino a febbraio e il pagamento degli stipendi. Poi abbiamo discusso di un percorso per potere mettere una salvaguardia sui casi non previsti. Secondo me tutti gli emendamenti che prevedono spese precipue che vanno oltre l’accordo raggiunto sono aggiuntivi e vanno stralciati”.
18.12 – Baldo Gucciardi (Pd): “La prima cosa che abbiamo osservato è la contraddizione di un governo che chiede di essere autorizzato a spendere fino 29 febbraio ma inizia a discutere in commissione il ddl d’esercizio provvisorio al 14 gennaio. Ci saremmo aspettati poi potere leggere sia la legge di stabilità sia il bilancio di previsione. Temiamo che arriveremo al 30 aprile. Ci chiediamo se è normale che all’articolo tre sia stata dimenticata la Resais. Forse nei dipartimenti la cosa è stata affrontata con approssimazione. Voglio citare un altro esempio. Il governo si è stracciato le vesti all’assemblea dell’Anci e poi però non mette un euro per i fondi ai comuni per le disabilità psichiche”.
18.06 – Angela Foti (M5s): “Voglio rivendicare d’avere presentato l’emendamento che autorizza la spesa fino a marzo. Infatti, non credo che l’Ars e il governo avrebbero saputo approvare la manovra entro febbraio. E lo vediamo anche sui tempi con cui sono stati approvati i documenti connessi alla programmazione economica finanziaria. Il Def, ad esempio, viene trattato come un becero documento da copia e incolla”.
18.04 – Antonello Cracolici (Pd): “Sul mutuo del settore sanitario a carico della Regione, mi chiedo come mai ci sia questo cambio di interpretazione dato che quell’operazione è stata autorizzata la legge mai impugnata. Non possiamo cambiare operato perché un funzionario al ministero all’Economia e finanza ha cambiato idea. Questo è un atteggiamento di subalternità altro che il comportamento di una classe politica autorevole”.
17.55 – Antonello Cracolici (Pd): “Questo ddl è una schifezza. La giunta ha proposto l’esercizio provvisorio per due anni. Quando proponi un documento a scadenza sarebbe opportuno avere pronti gli atti che successivamente vanno approvati. Il 14 gennaio così la giunta avrebbe dovuto approvare Defr, bilancio di previsione e legge di stabilità. Quello che viene rischia di essere un anno peggiore dell’anno precedente. E voglio ricordare che l’anno scorso il bilancio, approvato a febbraio si è stiracchiato per undici mesi dell’anno. Non abbiamo certezza delle risorse disponibili. Quando abbiamo approvato l’assestamento tecnico c’è stato detto che le risorse non potevano essere reimpiegati per fare risparmio. Adesso le risorse vengono impiegate. In generale non sappiamo quali sono i soldi che possiamo impiegare nel bilancio”.
17.54 – Angela Foti. che presiede la seduta, risponde a Di Paola: “Purtroppo per dovere di cronaca dobbiamo dire che questo governo non ha nemmeno il primato negli esercizi provvisori. Infatti anche nella passata legislatura, lo strumento è stato usato”.
17.49 – Nuccio Di Paola (M5s): “Questo governo ha come marchio l’esercizio provvisorio. E all’esercizio provvisorio il governo condanna l’intera Sicilia. La giunta è bloccata dal rimpasto che non viene realizzato ma l’Isola non può attendere”.
17.46 – Giorgio Pasqua: “Abbiamo opinioni negative. Questo esercizio provvisorio è un collegato preventivo, c’è dentro di tutto e così ci troviamo ad approvare la manovrina al 20 gennaio”.
17.41 – Giuseppe Lupo (Pd): ” Questo esercizio provvisorio ha natura alquanto ibrida. Negli anni scorsi gli esercizi provvisori erano fatti di un articolo solo in cui si autorizzava la spesa in dodicesimi sul bilancio previsionale approvato dalla giunta. Qui invece approviamo l’autorizzazione sulla base del triennale 2019-2021 con numerose modifiche da parte del governo. E’ una decisione legittima ma ritengo che il governo stia rinunciato alla sua prerogativa di programmazione economica. Non mi convince anche il fatto che all’articolo 3 vengono destinati ai fondi globali circa 11 milioni. Questa è una tabella H del governo Musumeci. Infatti le cifre saranno spese secondo la discrezionalità dell’esecutivo”.
17.39 – Zito (M5s): “Nella stesura iniziale c’era il rinnovo dei tetti per gli stipendi dei dirigenti regionali e delle partecipate, oltre che delle pensioni. Invito il governo a ripresentare la norma dato che è stato stralciato”.
17.35 – La seduta inizia dopo una lunga riunione della conferenza dei capigruppo.
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21 Gennaio 2020, 17:48