PALERMO- La quarta sezione della corte d’appello di Palermo ha assolto il boss Bernardo Provenzano dall’accusa di tentata estorsione aggravata. Ridotta a 3 anni, in continuazione con una precedente condanna, la pena (5 anni) inflitta in primo grado al coimputato, il boss Nino Rotolo. I due capimafia erano accusati di avere cercato di estorcere denaro a due imprenditori agrigentini Vito Lo Scrudato e Giovanni Lupo impegnati in lavori edilizi a Palermo.
A carico di Provenzano e Rotolo una serie di pizzini trovati nell’ultimo covo del padrino di Corleone e le dichiarazioni del pentito Giuffré. Secondo l’accusa, ai due imprenditori, che hanno sempre negato di avere subito l’estorsione, sarebbero stati chiesti 20mila lire al metro quadro su un terreno di 50mila metri quadri destinato all’edificazione.
Era accusato di tentata estorsione aggravata. Ma, in appello, il boss Bernardo Provenzano è stato assolto.
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