PALERMO – Il controllo del territorio passava dall’imposizione del pizzo. Il giudice per l’udienza preliminare Piergiorgio Morosini ha condannato quattro imputati.
Otto anni sono stati inflitti a Fabrizio Saia, considerato uomo d’onore della famiglia di Pallavicino. Tre anni a Michele Visita. Due anni ciascuno a Nunzio Sammaritano (difeso dall’avvocato Marco Martorana) e Luciano Forestieri imputati del furto di un carico di concimi. Per loro due è caduta l’aggravante mafiosa. Si sarebbe trattato di un furto che nulal a che vedere con le dinamiche mafiose.
Ci sono due assolti: Agostino Pizzuto (difeso dall’avvocato Vincenzo Giambruno) e Salvatore Baucina (avvocato Rosanna Vella). Gli imputati dovranno risarcire anche il comitato Addiopizzo e il centro studi Pio La Torre, che si sono costituiti parte civile con l’assistenza degli avvocati Salvatore Caradonna, Ettore Barcellona e Francesco Cutraro.
Pizzuto, ex giardiniere di Villa Malfitano, era già stato condannato in un altro processo. La posizione degli imputati per i quali è arrivata la sentenza in abbreviato (che consente di avere uno sconto di un terzo della pena) era stata separata dal troncone principale del dibattimento. Davanti al Tribunale sono imputati boss e gregari delle famiglie mafiose di Pallavicino e Arenella.