PALERMO– “Era una promessa, volevo tornare in Sicilia dove mi hanno salvato dal Covid: l’avevo detto e spero di poterlo fare, io sono pronto”. Ettore Consonni, l’amico bergamasco che nel 2020 è stato sottratto alla morte a Palermo, tornerà a salutare quelli che lui chiama ‘i miei angeli’. Lo scrive in un messaggio: “Ciao angeli di Palermo vi porto a conoscenza, sperando non cambi niente riguardo agli spostamenti, che il mio sogno si sta realizzando e il 20 giugno parto da Napoli e arrivo a Palermo”.
Al telefono Ettore, che ormai ci considera quasi parenti, come accade a noi per lui, racconta: “Sono molto emozionato, l’avevo promesso, sì. E ora sono pronto, con la mia famiglia. Ho già parlato con i dottori, vivendo sinceri attimi di commozione. Mi sono fatto tatuare la Sicilia sul cuore, il mio rapporto con questa terra meravigliosa non è mica uno scherzo”.
A metà marzo, era appunto il 2020, Ettore Consonni, fu trasferito dalla Lombardia all’ospedale Civico. Qui è stato ripreso per un miracolo, all’alba del Coronavirus, quando non sapevamo quello che sappiamo ora. Da un momento supremo è scaturito un rapporto d’amore.
Quella Sicilia tatuata sul cuore rappresenta un legame che durerà. Ettore lo dice sempre che ama i siciliani: “Avete gentilezza, avete cuore, avete bontà. Io non ho soldi, ho un capitale umano immenso: la mia famiglia, i miei amici e i siciliani. E voi fate parte della mia famiglia”.