Europee, chi sale e chi scende| Cosa si muove nei partiti

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26 Settembre 2018, 06:04

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Maggio sembra lontano ma politicamente parlando è in realtà dietro l’angolo. E la partita delle prossime Europee si comincia a giocare dentro i partiti. Con la consapevolezza che l’appuntamento elettorale, il primo dopo il ciclone giallo-verde, potrà fotografare con più chiarezza la rivoluzione negli assetti politici nazionali cominciata il 4 marzo alle Politiche.

In Sicilia le manovre sono già cominciate. In Forza Italia, ad esempio, la lista d’attesa per le candidature sembra abbastanza affollata. La componente di An, molto forte nel partito soprattutto in Sicilia orientale, quasi un partito nel partito, ha già deciso da un pezzo di puntare su Basilio Catanoso. Il posto di capolista dovrebbe essere appannaggio di Silvio Berlusconi. A quel punto resterebbero tre caselle per candidati maschi, alle Europee le liste devono rispettare l’alternanza di genere. A Palermo in nome in pole position sarebbe quello di Giulio Tantillo, spinto dal capogruppo all’Ars Giuseppe Milazzo, molto vicino al commissario del partito Gianfranco Miccichè. Ci sono pi gli uscenti. Uno è Innocenzo Leontini, subentrato da poco a Salvo Pogliese. L’altro è Giovanni La Via, che venne eletto nelle liste del Nuovo centrodestra ma che ha aderito ormai alla delegazione di Forza Italia nel Ppe. “Non c’è dubbio, se sarò ricandidato il partito che mi ricandiderà sarà Forza Italia. Sono un uscente, credo di aver lavorato bene”, dice l’eurodeputato catanese, tra i più attivi in questa legislatura a Strasburgo. E poi c’è anche Salvatore Cicu, sardo con radici siciliane, altro uscente. E ancora ci sarebbe Gaetano Armao, almeno secondo i rumours insistenti che lo vedrebbero ambire a una candidatura all’Europarlamento. Troppa folla per una lista sola, tanto più che con i sondaggi in caduta libera dalle parti di Forza Italia ci si aspetta di ottenere un seggio o al massimo due se dovesse andare benissimo.

Un nome che era stato accostato a Forza Italia per una possibile candidatura, poi, era quello di Saverio Romano. Il leader del Cantiere Popolare, che ha già militato nel partito del Cavaliere, è rimasto fuori dal Parlamento e potrebbe tentare la corsa alle Europee. Per lui, però, potrebbe esserci anche l’opzione del nuovo soggetto politico a cui lavorano Giorgia Meloni, Nello Musumeci e Giovanni Toti. Della partita è anche Raffaele Fitto, compagno di strada di Romano in Noi con l’Italia. In quella lista, se prenderà corpo, dovrebbe esserci anche almeno un candidato di peso di Diventerà Bellissima. Il nome più gettonato è quello del catanese Enrico Trantino, avvocato e figlio d’arte. Ovviamente nella quadra ci saranno anche i candidati di Fratelli d’Italia: un nome in ballo per il partito della Meloni potrebbe essere quello dell’assessore regionale al Turismo Sandro Pappalardo. L’Udc, invece, dovrebbe chiudere un accordo con Forza Italia. Lorenzo Cesa ha un asse di ferro con Antonio Tajani e in Sicilia i centristi potrebbero contribuire alla lista forzista. Sempre che l’attesa pronuncia della Corte Costituzionale non cassi lo sbarramento del 4 per cento e spinga i gruppetti centristi a una corsa solitaria per cercare di ottenere un seggio a livello nazionale.

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Giochi tutti da fare nella Lega. Qui gli spazi di certo non mancano. Il Carroccio sta strutturando la sua nuova classe dirigente nell’Isola e la lista del partito di Salvini sicuramente ha un forte appeal per gli aspiranti europarlamentari. E se si allontana, come sembra, la prospettiva di un patto con Diventerà Bellissima, quegli spazi vuoti si ampliano ancora di più. Un nome papabile potrebbe essere quello di Fabio Cantarella, assessore di Pogliese.

Quanto al Partito Democratico, da qui alle Europee c’è di mezzo un congresso. Sempre ammesso che il congresso nazionale davvero si celebri prima della tornata elettorale. È quindi molto complicato fare previsioni in questa fase. Di certo, dalle ultime elezioni è cambiato il mondo per i dem. Allora il partito guidato da un Renzi al massimo della forma ottenne uno stratosferico 41 per cento. Stavolta le aspettative sono di tutt’altro tipo. E i tre seggi conquistati nella circoscrizione Sicilia-Sardegna allo scorso giro sono un miraggio. Gli uscenti sono Caterina Chinnici, Renato Soru e Michela Giuffrida. Almeno due su tre sarebbero intenzionati a ricandidarsi. I giochi nelle correnti sono ancora tutti da fare. Ma anche per il Pd come per Forza Italia, un seggio è un obiettivo realistico, due ottimistico.

Il Movimento 5 Stelle si affiderà come sempre alla consultazione on line per la scelta dei candidati. Salvo sorprese dovrebbe ricandidarsi l’uscente siciliano, l’alcamese Ignazio Corrao. L’altra europarlamentare eletta nella circoscrizione Isole, la sarda Giulia Moi, ha rotto da un pezzo con il Movimento.

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26 Settembre 2018, 06:04

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