Evasione fiscale record|La società salda subito il debito - Live Sicilia

Evasione fiscale record|La società salda subito il debito

La finanza di Palermo scopre un'azienda che non ha pagato tasse per tre milioni e mezzo di euro. Detratto pure il noleggio di una barca per le le vacanze estive. E i soci pagano il conto allo Stato. Subito e in contati.
Palermo, un'azienda di forniture sanitarie
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La finanza scopre una maxi evasione fiscale e l’azienda restituisce subito il maltolto. I titolari della Medical Service srl con sede a Palermo hanno saldato il conto con lo Stato depositando un milione e 400 mila euro in un conto corrente messo a disposizione dell’autorità giudiziaria. In questa maniera la Srl ha evitato che la Procura sequestrasse la società madre e alcune satellite.

La Medical Service è leader nella fornitura di prodotti medicali e ortopedici agli ospedali e alle case di cura convenzionate con il servizio sanitario nazionale. Le fiamme gialle del Comando provinciale hanno scoperto un‘evasione fiscale per 3 milioni e mezzo di euro. Due milioni e mezzo per ricavi non dichiarati e un milione per costi dedotti senza alcun titolo. Tra questi ci sono alcune spese di rappresentanza, ma anche quelle per l’affitto dell’abitazione privata di un socio e per il noleggio di una barca di 22 metri utilizzata durante le vacanze estive.

Quattro persone sono state denunciate, a cominciare dall’amministratore Francesca Paola Giunta. Gli accertamenti hanno riguardato le scritture contabili del 2009.

Il pool investigativo appositamente creato per stanare gli evasori e coordinato dal procuratore aggiunto Ignazio De Francisci e dal sostituto Calogero Ferrara ha disposto d’urgenza il sequestro dei beni nella disponibilità di tutti i soci fino a coprire la cifra delle tasse evase. L’azienda, tramite l’avvocato Erico Tignini, ha scelto di pagare subito, evitando il blocco patrimoniale. E così sono stati versati un milione e quattrocento mila euro sul conto corrente. Somma, per la verità, superiore a quella che serviva: 1.393.183,54 euro.

Il provvedimento di sequestro è stato firmato dal giudice per le indagini preliminari Guglielmo Nicastro.


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