Ex Pip cacciati e ora riammessi | L'illogicità del governo regionale - Live Sicilia

Ex Pip cacciati e ora riammessi | L’illogicità del governo regionale

L'avvocato Gianfranco Aricò

La Regione Siciliana perde la causa: deve riammettere due ex Pip nel “Bacino emergenza Palermo”. Il Tribunale del Lavoro smentisce le decisioni del governo di Rosario Crocetta.

PALERMO – Cacciati in nome di una legalità sbandierata, ma con un provvedimento che oggi viene bollato come illogico dal giudice del Lavoro. La Regione siciliana perde la causa: deve riammettere due ex Pip nel “Bacino emergenza Palermo”.

Il governo del presidente Rosario Crocetta era stato chiaro e duro: fuori dal bacino coloro che hanno commesso reati. Peccato, però, che per fare parte dell’elenco di coloro che ricevono il sussidio mensile bisognava essere ex detenuti. In sostanza l’avere commesso dei reati, condizione necessaria per entrare nel progetto di reinserimento sociale, era diventata causa di esclusione.

E così i due ex Pip hanno fatto causa alla Regione e all’assessorato alle Politiche sociali e del lavoro, affidandosi agli avvocati Gianfranco Aricò, Cristiano Pagano e Riccardo Ferarra. Il giudice Paola Marino ha dato loro ragione: oltre ad reinserirli nel bacino dei precari, la Regione deve versare tutti gli arretrati e pagare le spese legali.

“Si evince chiaramente che costoro hanno ricevuto condanne per fatti, sia pure gravi, commessi tutti prima della loro ammissione al Bacino appunto nella qualità di ex detenuti – scrive il giudice – e che hanno integralmente scontato la pena prima del provvedimento di esclusione dall’elenco”.

D’altra parte l’articolo della legge regionale che ha stabilito le regole per ottenere il “beneficio assistenziale” è fin troppo chiaro, e il giudice lo scrive in sentenza: l’assegno di sostegno al reddito non può essere erogato solo nel caso in cui i precari “si rendano responsabili di azioni contrarie all’ordine pubblico, al patrimonio o alle persone” solo successivamente all’inserimento nel Bacino.

“Siamo consapevoli delle difficoltà sociali che la vicenda presenta, ma altrettanto lo siamo dei diritti che ai nostri assistiti derivano in forza della normativa vigente -spiegano gli avvocati Aricò, Ferrara e Pagano -. Ecco perché auspicano che questo sia solo il primo passo verso una soluzione definitiva della problematica legata al ‘Bacino emergenza Palermo’. Ad oggi, infatti, vi sono altri dieci ex Pip ingiustamente espulsi i quali, trovatisi nella stessa posizione di quelli per i quali è stata già disposta la reintegrazione, hanno già depositato avanti al Tribunale di Palermo i relativi ricorsi e non si esclude che nuovi ricorsi possano essere depositati nei prossimi giorni – concludono i legali -, circostanza quest’ultima che potrebbe comportare un notevole aggravio di esborsi a carico della pubblica amministrazione”.

 

 


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