Ex province, Drago presenta ricorso al Tar: "Riscrivere legge Delrio"

Voto metropolitano, Drago presenta ricorso al Tar: “Riscrivere la Delrio”

Scopo dichiarato è quello di portare il caso dinanzi la Corte costituzionale

CATANIA – L’ex sindaco di Aci Castello, Filippo Drago, ha presentato ricorso al Tar sulle procedure che hanno portato al varo delle Assemblee metropolitane di Catania, Palermo e Messina. Una iniziativa davanti ai magistrati decisa per rimettere in discussione larga parte degli assetti venuti fuori della riforma degli Enti di area vasta voluta, nel 2013, dal presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta.

Il voto nelle ex Province

I nuovi Enti, inaugurati con il voto di secondo livello tenuto a fine aprile scorso, sostituiscono infatti gli ex Consigli provinciali. Ovvero, gli organi di controllo delle ormai dismesse Province regionali in Sicilia. Una tornata elettorale celebrata dopo i tanti – forse troppi – rinvii e le molteplici incertezze politico-istituzionali che hanno scandito una fase interminabile.

Il ricorso di Drago

Il ricorso sarà discusso, il prossimo 5 novembre, dinanzi ai giudici amministrativi. In questa battaglia, Drago è assistito dall’avvocato, nonché ordinario di Diritto costituzionale a Catania, Agatino Cariola. Accademico che, all’interno del nostro giornale, aveva già affrontato i nodi emersi con il varo dei nuovi organi.

Tecnicamente, i giudici dovranno decidere sull’ipotesi di “impugnazione, e quindi l’annullamento, dei risultati delle elezioni del consiglio metropolitano di Catania e, quindi, del verbale delle operazioni dell’Ufficio elettorale del 28 aprile 2025” e “la conseguente proclamazioni degli eletti”.

La legge Delrio

Il ricorso, evidentemente, ha un obiettivo ben più alto: “Illustrare l’incostituzionalità delle soluzioni organizzative apprestate dalla legge Delrio (2014)”. La legge, cioè, che deve il nome al ministro degli Affari regionali di Enrico Letta e del sottosegretario alla presidenza del Consiglio di Matto Renzi. E che portò a un ampio riordino delle funzioni provinciali su tutto il territorio nazionale. E al superamento, quindi, delle elezioni di primo grado per l’individuazione degli organi politici. Una legge scritta con lo sguardo rivolto alla ben più ampia riforma costituzionale promossa da Renzi, ma bocciata con il referendum del 2016.

Il voto ponderato

Nel mirino di Drago c’è, in particolare, lo strumento del voto ponderato. Meccanismo che “assegna a ogni consigliere comunale un peso specifico diverso” dove “i consiglieri di Catania contano di più di quelli di Mirabella Imbaccari o di Maletto”, spiega l’ex primo cittadino sceso in campo da “comune cittadino”. E aggiunge: “Tutto ciò, mentre finisce per rendere riconoscibili le espressioni di voto, contrasta ancora una volta con il principio di eguaglianza degli elettori, compresi i grandi elettori”.

Le obiezioni investono anche il meccanismo che assegna di diritto la guida della Città metropolitana al sindaco del capoluogo. Ecco Drago: “Per fare nomi e cognomi: Lagalla, Trantino e Basile sono stati eletti solo dai cittadini di Palermo, Messina e Catania, ma amministrano l’intera provincia. E ciò rende gli abitanti di Aci Castello, Caltagirone, o Bronte, per fare un esempio spicciolo, cittadini di serie Z rispetto ai residenti a Catania. La Corte costituzionale ha invitato il legislatore a intervenire per porre rimedio alla situazione, ma in quattro anni niente è cambiato”.

Puntare alla Corte costituzionale

La Corte costituzionale, dunque. Scopo dichiarato del ricorso è di far sì che i giudizi amministrativi rimettano la questione nelle mani della Consulta. Affinché possa “dichiarare – è l’auspicio di Drago – che la legge Delrio è tutta sbagliata” e che andrebbe “riscritta per intero”.

Anche per questo motivo, l’ex primo cittadino di Aci Castello chiede a “Trantino e agli altri esponenti politici che, nel giudizio di fronte al Tar, stiano dalla parte dei cittadini e sostengano la richiesta di cambiamento”.

Come accennato, ecco l’intervento di Agatino Cariola a margine del voto di aprile.


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