Ex Provincia, la protesta | L'ente "verso il dissesto" - Live Sicilia

Ex Provincia, la protesta | L’ente “verso il dissesto”

La protesta (Foto Torneo)

Cinque mensilità arretrate. Il commissario Arnone: "Serve un miracolo".

SIRACUSA – Dipendenti a secco da cinque mesi barricati dentro la sede dell’ex Provincia di Siracusa, in via Malta. Soldi che non arrivano anche a causa dei ricorsi di altri Liberi consorzi e il commissario straordinario che ha già avviato “le procedure propedeutiche al dissesto”. Qualora arrivassero le somme destinate al Libero consorzio di Siracusa servirebbero per pagare una mensilità ai quasi 600 dipendenti ma non eviterebbero il default: “Ho creduto al miracolo fino a un certo punto – dice il commissario Giovanni Arnone – poi ho avviato il percorso per il dissesto”.

È questa la situazione della ex Provincia di Siracusa, la cui sede storica è tappezzata di striscioni di protesta dei dipendenti che da stamattina sono tornati a barricarsi dentro. Due le somme che l’ente attende dalla Regione, per destinarle esclusivamente agli stipendi: 2,7 milioni di euro, da una prima ripartizione; 8,3 da una manovra successiva. Tra le ragioni del ritardo di questi accreditamenti ci sarebbe il ricorso di un altro Libero consorzio, quello di Ragusa, che non avrebbe gradito la ripartizione decretata in sede di dipartimento Autonomie locali. La guerra tra enti poveri mancava. A confermarlo è lo stesso commissario Arnone: “Purtroppo ci si è messo anche il ricorso nei confronti del decreto che assegna 2,7 milioni a Siracusa. Un fatto inusuale, spiacevole nei confronti di un decreto che tutti quanti consideriamo legittimo”.

Non è l’unica ragione del ritardo: “Le somme sono assegnate – dice Arnone – eppure si accumulano ritardi: tra convocazione di conferenza delle autonomie locali, acquisizioni di pareri, scrittura dei provvedimenti il tempo passa”. E i dipendenti annunciano ancora azioni eclatanti di protesta. “Resta il disagio -dice Arnone -, fatto drammatico di famiglie che non sanno come fare fronte alla spesa quotidiana. La legge è stata pubblicata il 25 agosto, siamo a due mesi di distanza e ancora questi soldi non arrivano. Le mie dimissioni? Significherebbe rallentare il tutto, non gioverebbe a nessuno. L’unica cosa che giova è che arrivino questi soldi. L’assegnazione dei 2,7 milioni è già registrata alla Ragioneria. A Palermo devono solo fare i mandati di pagamento. Al massimo la prossima settimana verranno trasferite fisicamente le somme nella Tesoreria di Siracusa. Con esse si coprirà uno stipendio e un acconto per il secondo, così come concordato con organizzazioni sindacali”.

Ma resta aperta la questione dissesto, oramai inevitabile. “Io non l’ho ancora ufficializzato – dice Arnone – ma posso dire che ho richiesto agli uffici finanziari l’attivazione delle procedure propedeutiche al dissesto: una ricognizione puntuale, contemporanea tra l’altro all’indagine ispettiva da parte dell’assessorato, è partita già a settembre”. Cinquanta milioni di debito sono numeri. “Ho atteso che l’Ars potesse intervenire in favore del nostro Libero consorzio, ma chiusa l’Ars ho immediatamente avviato la procedura. Io spero sempre in un miracolo, ma la vedo difficile: ci indirizziamo verso una situazione di dissesto”, aggiunge Arnone. 

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