"Ex Siace, bomba inquinante: intervenga la Città Metropolitana"

“Ex Siace, bomba inquinante: intervenga la Città Metropolitana”

Le considerazioni dell'ex consigliere provinciale Santo Primavera
L'INTERVENTO
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CATANIA – L’intervento di Santo Primavera, ex consigliere provinciale e attuale Consigliere comunale di Giarre a proposito delle vicende legate allo stabilimento Siace.

“L’ex stabilimento Siace fu acquistato nel 1999 dalla Provincia regionale di Catania, allora guidata da Nello Musumeci, per un importo complessivo di oltre 17 miliardi di lire (accendendo un mutuo quinquennale con il 5% di interessi) con un abbuono di 4 miliardi di lire per provvedere allo smaltimento della quantità di amianto e di altri rifiuti pericolosi.

Dal parco divertimenti a bomba inquinante

L’idea era quella di creare un parco divertimenti che sarebbe dovuto diventare il più grande del Sud, secondo in Italia solo a Gardaland. Furono spesi 250 milioni di lire per elaborare un progetto. Nel 2012 fu inserito il progetto nel Piano di sviluppo provinciale, mi ricordo che presiedevo la Commissione bilancio alla Provincia ed insieme ad altri colleghi sollevammo pure l’urgenza della bonifica ambientale.

Dopo il 2013, con le soppressioni delle province, il progetto sull’area rimase lettera morta, anche perché purtroppo venne meno l’interesse politico a causa della morte del compianto On. Lino Leanza, proprio chi prima da assessore provinciale e poi da assessore regionale aveva sostenuto politicamente e portato avanti l’iniziativa con gli imprenditori Russotti.

Oggi al di là della progettualità sull’area la quale comunque va salvaguardata dal punto di vista di compatibilità ambientale, e sicuramente non può essere oggetto di speculazione edilizia e commerciale, ci ritroviamo una bomba inquinante di amianto e di altri rifiuti tossici pericolosissimi addirittura probabilmente sotterrati nel terreno e che risalirebbero anche all’attività lì svolta dalla cartiera.

Fondi Pnrr

La cosa è gravissima perché a pochi passi c’è la spiaggia ed il terreno è argilloso con facilità di infiltrazioni verso il mare. La Regione è ancora ferma agli annunci per la bonifica. La situazione drammatica richiede un intervento straordinario ed urgente.

Sollecito la Città metropolitana di Catania, proprietaria dell’area a portare tale questione ambientale nei tavoli politici regionali e nazionali. I fondi Pnrr sono una opportunità che rimane ancora per poco e pertanto da non fare sfuggire”.


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