Palermo, "fanghi sversati in mare dell'Amap": vertici a giudizio

Palermo, “mare inquinato dai fanghi”: i vertici Amap rinviati a giudizio

Uno sversamento di fanghi
Sette imputati. Il processo inizierà ad aprile

PALERMO – I vertici dell’Amap finiscono sotto processo. Il giudice per l’udienza preliminare Andrea Innocenti ha accolto la richiesta della Procura di Palermo: i sette imputati, compresa l’Amap, avrebbero provocato un grosso danno ambientale a Palermo e provincia. Nel mare sarebbero stati sversati i fanghi di depurazione. Il processo inizierà il 10 aprile.

Gli imputati

Gli imputati sono Maria Concetta Prestigiacomo (ex amministratore unico ed ex assessore del Comune di Palermo alle Opere pubbliche), Alessandro Di Martino (attuale amministratore unico di Amap), i dipendenti Angelo Siragusa (responsabile del servizio ambiente e depurazioni), Dorotea Vitale (responsabile dell’Unità impianti di depurazione aria occidentale), Adriana Melazzo (dell’area orientale), Giuseppe Ragonese (direttore generale dell’azienda) e l’Amap stessa che gestisce il servizio idrico a Palermo e quello di depurazione in altri comuni della Provincia.

Le contestazioni

Secondo la ricostruzione dei carabinieri forestali e della stazione di Balestrate, i “fanghi di depurazione e altre sostanze inquinanti” sarebbero stati trattati abusivamente nel depuratore di Acqua dei Corsari, a Palermo, e in quelli di Balestrate, Carini, Trappeto e Partinico. Parti offese sono tutte le amministrazioni comunali e il Codacons.

I fanghi sarebbero stati poi immessi nel mare di Balestrate (nel tratto prospiciente il depuratore), nelle acque del Mar Tirreno, nel torrente Ciachea e nel fiume Nocella. I delitti colposi contro la salute pubblica, che prevedono pene pesanti, sono contestati con l’aggravante di avere prodotto l’inquinamento in un’area protetta e cioè quella del Golfo di Castellammare.

Prestigiacomo, Di Martino e Ragonese sono accusati anche di frode nella convenzione con il Consorzio idrico Ato di Palermo: avrebbe risparmiato oltre un milione di euro sui costi dello smaltimento dei fanghi e sulla manutenzione.

All’inizio la Procura aveva chiesto il commissariamento dell’Amap, ma il giudice decise di limitare il provvedimento al solo settore della depurazione.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI