Experia: “Lo sgombero |è stato una scusa per zittirci” - Live Sicilia

Experia: “Lo sgombero |è stato una scusa per zittirci”

Militanti e simpatizzanti si sono ritrovati davanti alla sede dell’ ex centro popolare per denunciare lo stato di abbandono in cui versa la struttura. Domani, a un anno esatto dallo sgombero, si terrà la prima udienza del processo che vede sotto accusa nove persone.

domani il processo
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CATANIA. Il portone di via plebiscito 782 è sbarrato. Sono passati quattro anni esatti dallo sgombero del centro popolare Experia. Era il 30 di ottobre. Domani per una beffarda coincidenza nove militanti del centro verranno processati. “Quattro anni fa questo posto è stato sgomberato con un’azione di polizia molto pesante che è costata qualche testa rotta e molte ferite a chi si trovava qui per difendere un presidio di aggregazione sociale, un luogo di aggregazione per famiglie, studenti, disoccupati e precari”, spiega Silvio Indice. I capi d’imputazione sono “occupazione, travisamento (per l’utilizzo di caschi protettivi durante l’occupazione) e resistenza a pubblico ufficiale”. Militanti e simpatizzanti del centro terranno un presidio davanti al Tribunale nelle stesse ore in cui ti terrà la prima udienza del processo.

Oggi, invece, si sono ritrovati davanti alla sede dell’Experia per denunciare lo stato di abbandono in cui versa la struttura. “Denunciamo che in questi quattro anni l’Experia è rimasto così com’è: abbandonato”, dice Indice. In compenso la somma di denaro spesa per murare i locali non è irrilevante. L’operazione che secondo i militanti è costata circa cinquantamila euro “perché hanno usato molto materiale per impedirci di rientrare”. “Quando c’eravamo noi, invece, questo era un posto vivo che ospitava numerose attività come la ciclofficina e la palestra popolare”. Ma è la destinazione futura dell’immobile a lasciare l’amaro in bocca ai ragazzi, che per anni hanno operato nel quartiere Antico corso. “Adesso vogliono riappropriarsi di questo posto, attraverso un bando per i soliti amici, per costruire un auditorium che non è una priorità ”. Del resto, come ricorda Indice, ne esiste già un altro a pochi metri, in via Maddalena, ma è chiuso. “Questo dimostra- continua Indice- che lo sgombero è stato soltanto una scusa per spegnere una voce che diceva qualcosa in questa città”.


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