“Prima la mancata querela del sindaco a Vincenzo Galioto, adesso l’accanita ricerca della prescrizione da parte dei componenti i cda di Amia”. Lo dice Davide Faraone, deputato regionale del Pd, sullo slittamento della sentenza del processo sul falso in bilancio dei dirigenti dell’Amia.
“Come era prevedibile – prosegue – gli avvocati di Vincenzo Galioto, Orazio Colimberti e degli altri membri del cda di Amia hanno colto al balzo l’assist del trasferimento del presidente della terza sezione del Tribunale di Palermo, Raimondo Lo Forti, e si stanno avvalendo della possibilità di risentire tutti i testimoni del pm e i consulenti della Procura per prendere tempo e far allungare i tempi del processo”.
“Sui processi che vedono imputati il sindaco e i suoi sodali in Amia, pende la spada di Damocle della prescrizione. Le
responsabilità politiche – sostiene Faraone – sono conclamate, ma le eventuali responsabilità giudiziarie devono essere
accertate e per far questo i processi si devono celebrare. E’ incredibile che questi amministratori che hanno raso al suolo l’Amia ricorrano a ‘mezzucci’ e sotterfugi per non farsi giudicare”.
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