PALERMO – “Sul nuovo sistema dei rifiuti in Sicilia è stato fatto un ottimo lavoro e in commissione Ambiente dell’Ars anche le opposizioni hanno potuto dare un contributo importante per la stesura definitiva del testo. Trovo, quindi, pretestuose e incomprensibili le polemiche sollevate in queste ore da Pd e Cinquestelle, dopo che il presidente della Regione Musumeci ha finanche chiesto un confronto preventivo con i capigruppo prima dell’inizio dell’esame in aula”. Così in una nota il capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana Eleonora Lo Curto. “La riforma voluta dal governo e dall’assessore Pierobon è di straordinaria rilevanza – aggiunge -. Si fa ordine nel settore dei rifiuti recependo anche le criticità sollevate da Anac e Corte dei Conti. Finalmente la Sicilia potrà gestire il ciclo dei rifiuti riducendo costi e abolendo i carrozzoni che finora hanno prodotto debiti e ritardi. Il ddl prevede l’introduzione di nove Ada (Autorità d’ambito) che saranno enti pubblici sui quali la Regione potrà vigilare – prosegue l’esponente centrista -. Si sottrae alla gestione privatistica e clientelare l’intero sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti”. Per Lo Curto “la riforma è un grosso passo avanti che valorizza il principio di autosufficienza dei territori che eviterà – continua – i lunghi viaggi dei rifiuti e consentirà di chiudere il ciclo all’interno di ogni provincia. Verranno garantiti anche i dipendenti, sia gli amministrativi che passeranno agli Ada, che gli operativi posti in capo ai soggetti gestori quali società in house, miste o private scelte con procedure di evidenza pubblica”. “Non ci saranno tagli di stipendi ed anzi si salvaguarderà tutto il personale storico – rassicura il capogruppo Udc -. Chi oggi polemizza sul ddl che sta approdando in Aula vuole oscurare l’importante lavoro svolto sin qui che metterà fine ad un sistema che negli anni ha prodotto fallimenti nelle politiche di igiene ambientale. Finalmente è arrivato il cambiamento tanto atteso, chi fa resistenze probabilmente è stato protagonista di un passato non certo positivo per la gestione dei rifiuti nella nostra Isola”.
Sulla vicenda interviene anche il presidente dell’Antimafia regionale Claudio Fava: “”Se è costretto ha presentare 40 emendamenti a un testo proposto e prodotto dallo stesso Musumeci è evidente che il Governo regionale ha idee assai confuse su questo disegno di legge”, afferma. “Quella che pomposamente è stata presentata come una riforma epocale rischia di incartarsi negli equilibrismi e nelle mediazioni a cui è costretto il governo, impegnato ogni giorno in un bracco di ferro con la propria maggioranza – prosegue Fava -. Questo testo nasce debole e del tutto inadeguato ad affrontare i nodi strutturali del problema rifiuti in Sicilia, limitandosi ad una serie di semplici prese d’atto su quanto segnalato negli anni dalla Corte dei Conti e dall’Anac. Non sarà questa tiepida legge sulla governance ad evitare che i privati e le loro discariche restino arbitri e domini del sistema dei rifiuti, come accade ormai da vent’anni passando attraverso i governi Cuffaro, Lombardo, Crocetta e oggi Musumeci”. Quanto all’invito a colloqui bilaterali tra i capigruppo dell’Ars e il presidente Musumeci, Fava ha mandato una nota di risposta al presidente della Regione spiegando che “il luogo naturale per i confronti è l’Aula”.