PALERMO – “I parchi si attraversano, non si chiudono”. È questo lo spirito del piano sulla Favorita presentato oggi dal sindaco Leoluca Orlando. Dopo il flop della chiusura di due anni fa, l’amministrazione comunale cambia idea: niente più stop alle auto, se non per alcuni lavori. Dall’1 al 18 marzo, infatti, per quasi tre settimane, le aziende partecipate in sinergia con il Comune e l’assessorato al Verde metteranno a punto il più grande intervento di manutenzione del parco all’interno della riserva naturale orientata mai avviato sino ad ora. Un passo indietro sulla pedonalizzazione del polmone verde, visti i risultati disastrosi del 2014.
Un pre-intervento è stato già nel 2015, quando il Comune recuperò alcune zone del parco come la struttura equestre, l’area della protezione civile e la città dei ragazzi. Adesso, però, la manutenzione del Parco della Favorita prosegue a passo svelto verso una riqualificazione totale dei 250 ettari di verde. Interventi di tipo straordinario che dovrebbero restituire ai palermitani, entro la primavera, “il Teatro Massimo ambientale” così come lo definisce Orlando. “La più importante area verde della città – spiega il sindaco – verrà recuperata e restituita ad appassionati e cittadini. Palermo non ha solo il Teatro Massimo, ma ha anche un Parco che è il suo gemello verde”.
Sei gli obiettivi del progetto per rendere più gradevole e fruibile il polmone verde di Palermo. Il primo fra tutti è ripulire il parco, attraverso un profondo intervento di pulizia. Verranno eliminate le erbacce lungo le arterie principali, con maggiore attenzione per quelle fruite dai cittadini, e verranno messi in sicurezza gli alberi presenti lungo gli assi viari principali di tipo conservativo. Saranno piantate siepi tipiche della macchia mediterranea e verranno ripristinate le staccionate in legno, i dissuasori in ferro e i guard rail. Infine, verranno potati gli alberi per migliorare l’illuminazione delle strade.
Sui viali principali gli interventi saranno di ripristino, su sentieri interni, piazzali e slarghi come piazzale Fontana Ercole, Cancello Giusino, Palazzina Cinese, Matrimoni, slargo Niscemi e l’aerea antistante la struttura equestre. Le società e gli enti coinvolti sono la Reset per la cura e la manutenzione del verde, la Rap per i mezzi di raccolta e i rifiuti, Amg Energia per l’illuminazione pubblica, e l’Amap, per il controllo degli impianti idrici. Quest’ultima, tuttavia, potrebbe essere coinvolta per interventi maggiori, come anticipa a Livesicilia il presidente di Reset Antonio Perniciaro. Il tutto coordinato, comunque, dal Comune e dall’assessorato al Verde e alla Viabilità di Sergio Marino.
Il traffico verrà chiuso durante i lavori delle fasi uno e due. Nella prima fase, infatti, l’intervento interesserà la zona nord del Parco, le seconda, invece, quella sud. Durante le tre settimane di lavoro, così, il traffico sarà gestito in modo alternato. Dall’1 al 4 marzo, per quattro giorni, verrà chiuso viale Diana dalle 6,30 alle 15,30 e sarà possibile arrivare a Palermo da viale del Fante. Dal dal 7 all’11, per cinque giorni e agli stessi orari, viale Ercole resterà chiuso e verrà aperto viale Diana in senso di marcia invertito, in direzione Palermo. Dalla Polizia Municipale, però, suggeriscono percorsi alternativi a piazza Leoni, come via Lanza di Scalea ad esempio, per decongestionare maggiormente il traffico.