PALERMO – “Un unico e solidissimo centro di interessi in cui le istanze di uno dei due soggetti paiono continuamente coincidere e confondersi con quelle dell’altro nella percepibile convinzione che le fortune di entrambi siano intimamente legate”. Così il giudice per le indagini preliminari Marco Gaeta descrive il presunto “patto corruttivo” fra l’armatore Ettore Morace e il deputato regionale Girolamo Fazio. Il primo è finito in carcere, mentre il secondo si trova agli arresti domiciliari.
Fazio sarebbe diventato la “bussola” politica di Morace all’interno del Parlamento regionale, in particolare nella Commissione dell’Ars che ha competenza sui trasporti di cui il deputato fa parte. Come contropartita il politico avrebbe ottenuto un “titolo di credito in bianco” nei confronti dell’armatore. La Ustica Lines, oggi Liberty Lines, sarebbe divenuta l’azienda dove piazzare personale da lui segnalato, ma anche “serbatoio elettorale oltre che formidabile strumento economico”.
Nel provvedimento si parla vere e proprie interferenze di Fazio. Che il deputato trapanese “sponsorizzasse” Morace era una circostanza nota. L’assessore regionale alle Infrastrutture Giovanni Pistorio nel corso di una telefonata con l’imprenditore, dopo essersi complimentato per il servizio di collegamento con le isole minori, gli diceva: “… avanti…. forza complimenti eh e non mandare più ne Fazio ne Turano per favore non c’è bisogno”.
Morace, dicono gli investigatori, ha scalato la gerarchia sociale. Fino ad attivare una rete di relazioni, non solo a livello regionale. Per descrivere il peso imprenditoriale di Morace i pm di Palermo citano la cena a Filicudi con l’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Claudio De Vincenzi, oggi ministro del Mezzogiorno. “Quello che ci dette una mano con la Siremar “, diceva Ettore Morace al padre Vittorio.
Fazio avrebbe aiutato l’armatore ad interfacciarsi con i politici di casa nostra. Fu lui ad esempio ad organizzare un incontro con l’assessore al Turismo Anthony Barbagallo anticipato da una telefonata in cui Morace diceva: “… volevo farle vedere alcuni dati perché non sono così belli come sembra poi poi perché la Regione ha tagliato un sacco di corse aliscafi in meno quest’anno e purtroppo si è notato però volevo commentare con lei alcuni dati della stagione e soprattutto suonare un campanello d’allarme perché ieri sera ha saputo che il sindaco di Lipari aumenta di un euro e mezzo a 5 euro la tassa di sbarco alle Eolie secondo me è una jattura pazzesca”.
Morace bussola di Fazio, ma in cambio di cosa? Innanzitutto, posti lavori sostengono il procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi, l’aggiunto Bernardo Petralia e i sostituti Luca Battinieri e Francesco Gualtieri. Come quello a tempo determinato per un nipote di Fazio al quale, però, ad un certo punto la Liberty Lines non rinnovò il contratto. Cosa che provocò la reazione del deputato: “… io per quell’azienda mi sono fatto il culo e quindi a me essere trattato come l’ultimo dei cose mi da fastidio … o se tu preferisci un altro e allora accomodati pure tranquillamente e fatti la tua strada che io mi faccio la mia… io glielo ho detto la prima volta perfetto glielo ho detto la seconda volta sembra obiettivamente che sia io no non sono io non me ne fotte proprio niente a riguardo tu di converso invece di comprendere quale è il percorso che devi seguire te ne fotti e mi tratti a pesci in faccia io a pesci in faccia da te non mi faccio trattare”.
In realtà sottolinea il Gip i rapporti fra Fazio e Morace sarebbero proseguiti anche dopo quella frizione. La conferma arriverebbe dal fatto che il deputato e candidato a sindaco di Trapani sponsorizzò alcune persone a un dirigente della Liberty Lines: “Senti lo puoi segnalare un certo Romano che è un elettricista e so che francamente potete attenzionarlo se vi serve”. Altro benefit ottenuto dal deputato sarebbe stato l’utilizzo di una Mercedes modello Gla presa in leasing dalla compagnia di navigazione. Ed ancora biglietti per le navi e gli aliscafi, ingressi allo stadio per le partite casalinghe del Trapani di cui i Morace sono proprietari. E poi, la promessa di un finanziamento da 10 mila euro per la campagna elettorale di Fazio alle comunali dell’11 giugno prossimo. Così il deputato diceva a un suo collaboratore: “… mi ascolti faccia lei avere una fattura di diecimila euro intestata alla Liberty con materiale che lei francamente sa che loro consumano…”. Dunque, secondo i carabinieri del Nucleo investigativo di Palermo e Trapani si sarebbe trattato di un finanziamento occulto da mascherare con una fattura di comodo.