Patrizia, Antonella, Maria: quando l'orrore si nasconde in famiglia

Patrizia, Antonella, Maria: quando l’orrore si nasconde in famiglia

Uccise da mariti e compagni, ma anche dai figli. Vite di donne spezzate da chi diceva di amarle. (Nella foto, Patrizia Russo)

Madre di due figli, insegnante appassionata, donna apprezzata da tutti. La vita di Patrizia Russo, agrigentina di 53 anni, è stata stroncata dalla ferocia esplosa nel cuore della notte nella propria camera da letto. A impugnare il coltello, l’uomo con cui aveva condiviso la sua esistenza da quando era adolescente: il marito Giovanni Salamone, 61 anni, anche lui di Agrigento.

Dopo il delitto ha chiamato i carabinieri. Si è tolto il pigiama sporco di sangue, ha telefonato al 112 e si è consegnato. Il delitto è avvenuto in provincia di Alessandria, ma  Patrizia è l’ennesima vittima siciliana della violenza che sull’Isola ha già fatto registrare, lo scorso anno, il tristissimo record di sei femminicidi.

Il femminicidio di Marisa Leo

Basti pensare che poco più di un mese fa, a Salemi, in provincia di Trapani, è stata ricordata Marisa Leo, uccisa a 39 anni dal compagno, Angelo Reina. Mamma e attivista antiviolenza, era responsabile marketing e comunicazione in una grande cantina di Marsala.

L’ha uccisa a colpi di carabina nel suo vivaio di famiglia, puntando poi l’arma contro di sé lungo l’autostrada Mazara del Vallo-Palermo. Pochi giorni dopo, la notte tra venerdì 22 e sabato 23 settembre del 2023, a Pantelleria, Anna Elisa Fontana, 48 anni, è stata invece data alle fiamme dal compagno, il 52enne Onofrio Bronzolino.‍

La violenza a Pantelleria

La coppia quella sera era andata in un bar, dove aveva litigato. Anna Elisa è morta dopo diversi giorni di agonia al Civico di Palermo, dove era ricoverata per le gravissime ustioni che alla fine non le hanno lasciato scampo. E il 2024 ha fatto registrare due vittime già a gennaio. Maria Russ, 54 anni, e Delia Zarniscu, 58, entrambe arrivate in Sicilia dalla Romania, sono state trovate senza vita in due abitazioni a Naro, nell’Agrigentino.

Le due donne uccise a Naro

La prima è stata bruciata dal suo omicida dopo essere stata picchiata, la seconda è invece stata colpita mortalmente alla testa, dopo essersi opposta ad alcune avances avances sessuali. Per il duplice omicidio è finito in carcere Omar Edgar Nedelkov, un connazionale di 24 anni.

Le statistiche parlano di numeri agghiaccianti, con una donna uccisa in Italia ogni 3-4 giorni, ma non sono soltanto i mariti, i compagni o i fidanzati ad agire. L’orrore si nasconde sempre più frequentemente all’interno del nucleo familiare.

La strage di Altavilla

In Sicilia, nella lista c’è anche Antonella Salamone, la 41enne morta dopo essere stata torturata ad Altavilla Milicia, nel Palermitano, con i figli Kevin,16 anni, ed Emanuel, che aveva invece 5 anni. La donna è stata massacrata e poi bruciata nel corso di un “rito di purificazione dal demonio”.

In cella sono finiti Sabrina Fina e Massimo Carandente e il marito di Antonella, Giovanni Barreca, e la figlia minorenne della coppia, che secondo la Procura avrebbe partecipato alla violenza. Anche in questo caso quindi, la vita di una donna è stata spezzata da chi diceva di amarla.

Donne uccise dai figli

In altre due circostanze i figli si sono trasformati in assassini in Sicilia. Maria Benfante è stata uccisa a Borgetto, sempre in provincia di Palermo, a maggio. In carcere per il delitto dell’anziana è finito Maurizio Amoroso, il figlio 59enne che avrebbe utilizzato un martello per colpire più volte alla testa la donna.

Francesca Ferrigno, invece, è stata accoltellata nella sua abitazione di Gela. Il figlio, Filippo Tinnirello di 43 anni, ha chiamato le forze dell’ordine dopo la violenza, confessando il delitto che sarebbe avvenuto al culmine dell’ennesima lite. 


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