Ferlito: "E' stato terribile. |Una tragedia per tutto l'Ateneo" - Live Sicilia

Ferlito: “E’ stato terribile. |Una tragedia per tutto l’Ateneo”

Carmelo Ferlito, docente di vulcanologia al dipartimento di geologia dell'Università etneo, racconta a LivesiciliaCatania la tragedia di ieri pomeriggio quando Michele Vagliasindi, tecnico dell'Ateneo, ha perso la vita per un infarto.

la testimonianza
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ETNA – “Non poter fare nulla è stato terribile”. Le parole del professor Carmelo Ferlito, docente di Vulcanologia al dipartimento di Scienze geologiche dell’Università di Catania, rendono da sole l’angoscia e la sensazione di impotenza provata ieri pomeriggio sull’Etna, quando davanti ai suoi occhi e a quelli di 26 studenti dell’ultimo anno, Michele Vagliasindi si è accasciato al suolo per colpa dell’infarto che lo avrebbe ucciso qualche minuto dopo. Proprio il professor Ferlito, infatti, ha prestato i primi soccorsi al tecnico dell’Università che ieri è morto nel corso di un’escursione, una delle tante organizzate dal dipartimento. E’ stato lui ad accorgersi che l’uomo, reclutato per l’occaisone come assistente alla sicurezza, non chiudeva la fila indiana all’arrivo al campo lavico delle lave del 1763, la zona tra il Rifugio sapienza e la Montagnola dove è avvenuta la tragedia.

“Mi sono accorto che non chiudeva la fila come avrebbe dovuto – spiega Ferlito a LivesiciliaCatania – e sono tornato indietro per capire cosa fosse successo. A quel punto, l’ho visto molto affaticato, l’ho ragiunto e l’ho fatto sedere. Lui diceva di avere un forte dolore – prosegue – ma io mi sono subito reso conto che soffriva molto e ho immediatamente chiamato i soccorsi, grazie alla radio sintonizzata proprio sulle frequenze del soccorso alpino”. La situazione, però, sembra essere precipitata in pochissimo tempo. “Dal volto di Michele abbiamo compreso subito che la situazione stava diventando molto grave – prosegue Ferlito – e, insieme a 4 studenti che sono rimasti con me per aiutarmi a rianimarlo, ho iniziato a praticare massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca”.

Venti lunghissimi minuti nell’attesa che arrivasse l’elisoccorso del 118 che però, una volta giunto nella zona in cui si trovavano gli escursionisti, non è riuscito ad atterrare, a causa del luogo impervio. Sono state le due giude alpine che nel frattempo li avevano raggiunti a caricare Vagliasindi sulla barella e portarlo a valle dove il personale medico, dopo essere intervenuto somministrando alcuni farmaci, non ha potuto fare altro che allargare le braccia e constatareil decesso. “Vagliasindi era molto appassionato di montagna e di Etna – continua Ferlito – per cui capitava sempre di scambiare due chiacchiere sull’argomento, ma la tragedia ha colpito tutti noi – aggiunge – il nostro dipartimento, tanto piccolo che ci conosciamo tutti, e l’intero Ateneo. Oggi pomeriggio, infatti, andrò insieme al rettore Giacono Pignataro a fare visita alla vedova del tecnico dell’Università. Mi ha chiamato lui stesso perchè voleva partecipare al dolore”.

 


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