SANTA VENERINA. Parte da Santa Venerina, dove questa mattina si è tenuto un incontro, l’appello di alcuni comuni dell’area ionico etnea, Giarre, Mascali, Linguaglossa, Acireale e, naturalmente, Santa Venerina, affinché la Regione Siciliana ponga fine all’emergenza determinata dai limiti imposti al conferimento della frazione umida negli impianti di compostaggio. I comuni sono al collasso e si rischia seriamente che la situazione degeneri e diventi emergenza igienico sanitaria. “Lo stato di criticità è ormai storico – spiega il sindaco di Santa Venerina Salvo Greco – ma oggi siamo di fronte ad un’emergenza vera e propria. Noi chiediamo ai cittadini di raccogliere l’umido, la plastica e il vetro in modo differenziato, ma la Regione non ci mette nelle condizioni di conferire questi materiali separatamente. Il problema di oggi è quello della frazione organica, del cosiddetto umido. Non ci sono in Sicilia, in questo momento – prosegue il primo cittadino – impianti di compostaggio disponibili a ricevere l’umido che viene prodotto nei nostri comuni. L’unica soluzione che abbiamo è unire l’umido all’indifferenziato, ma sarebbe una follia dopo che lo abbiamo fatto raccogliere separatamente ai nostri concittadini. Tra l’altro pagheremmo anche un costo in discarica superiore e sarebbe un grave danno ecologico”.
Una situazione kafkiana che non si limita a questo. “L’altra grande beffa – sottolinea ancora il sindaco di Santa Venerina – è che anche volendo non potremmo nemmeno unire l’umido all’indifferenziato perché abbiamo anche un tetto massimo per il conferimento di indifferenziato in discarica. I comuni – prosegue Salvo Greco – che fanno la differenziata hanno un tetto per il conferimento in discarica molto basso. Sicché quelli più bravi possono conferire di meno. Se noi unissimo l’umido all’indifferenziato supereremmo quel limite e non ci farebbero accedere con gli autocarri in discarica”. E Santa Venerina negli ultimi anni è diventato un comun virtuoso. Per questo è stato recentemente premiato con una medaglia per aver superato costantemente nel 2016 la soglia del 50% della differenziata. Quest’anno si attesta saldamente sopra il 60%. “Questi non devono rimanere numeri da recitare alla stampa – incalza il sindaco – La differenziata è un fatto concreto. Noi non ce ne facciamo niente della medaglia che abbiamo ricevuto se non abbiamo dove portare l’umido. Io propongo al Presidente della Regione, che so aver preso coscienza adesso di questo grave problema, di restituire quella medaglia, in cambio però ci devono aprire gli impianti di compostaggio. Rischiamo di creare delle emergenze sanitarie”.
I rappresentanti dei comuni hanno firmato un documento per chiedere a gran voce che la Regione Siciliana fornisca una soluzione in tempi rapidi. Due le richieste sul tavolo: l’innalzamento, seppur in via transitoria, dei limiti imposti agli impianti di compostaggio esistenti e la realizzazione di nuovi impianti. “Dopo aver chiesto alla gente di impegnarsi per la differenziata, dopo averli educati in questo senso, non possiamo – conclude il sindaco di Santa Venerina – fare un passo indietro di 10 anni”.
A rassicurare, almeno in parte, gli amministratori pubblici, Giuseppe Monaco, presente oggi al vertice. L’amministratore della Ofelia Ambiente, che gestisce un impianto di compostaggio, ha spiegato di aver avuto un’interlocuzione con il presidente della Regione Siciliana. “Il presidente della Regione Siciliana resosi conto della gravità della situazione – spiega Giuseppe Monaco – ci ha chiesto un ulteriore sforzo in attesa che vengano accelerati i progetti di autorizzazione di nuovi impianti che sono in itinere”.