CATANIA – “Abbiamo preso una iniziativa forte come governo, e ce lo ha ricordato oggi il presidente Giorgio Napolitano, perché prima ancora che si insediasse il nostro governo il Parlamento stesso aveva chiesto al governo di prendere l’iniziativa e presentare delle riforme istituzionali. E perché il presidente Napolitano nel 2013, nell’accettare un secondo mandato, chiese a tutte le forze politiche di cambiare la Costituzione”. Lo ha detto il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, apre a Catania la seconda edizione di Classe Dem, la scuola di politica del Partito democratico.
La ministra si è soffermata anche sull’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – Laboratorio Nazionale del Sud, che ha sede a Catania, dove è stata in visita. “Siete una eccellenza italiana. Grazie per il lavoro che fate qui, che dà lustro a tutto il nostro Paese”. “Ci fa molto piacere che il ministro Boschi ci abbia offerto l’occasione di farle conoscere questa nostra infrastruttura di ricerca di livello internazionale, che contribuisce alla crescita della Sicilia. In particolare, gli esperimenti di fisica e astrofisica nucleare che qui conduciamo e il progetto per il telescopio sottomarino Km3NeT, entrato recentemente a far parte della roadmap ESFRI, sono realtà la cui eccellenza è conosciuta anche all’estero e cui siamo certi il nostro governo continuerà a porre grande attenzione”, ha dichiarato Giacomo Cuttone, direttore dei Laboratori Nazionali del Sud, secondo quanto rende noto un comunicato dell’Istituto. “L’Infn è felice di aver accolto il ministro Maria Elena Boschi nel Laboratorio Nazionale del Sud a Catania. Ancora una volta un segno di attenzione importante da parte del Governo per l’Ente e in particolare per questa grande realtà di eccellenza siciliana”, ha commentato Fernando Ferroni, presidente dell’Infn.
E sul referendum. “Il referendum non anticipa il congresso Pd, è una scelta per il futuro del Paese – ha detto. Per il congresso c’è tempo dopo, ci confronteremo su posizioni diverse allora. Ora si vota sulla Costituzione. Mi auguro che alla fine possano votare e impegnarsi per il Sì i parlamentari Pd che adesso sembrano avere perplessità anche perché abbiamo fatto un lavoro non facile che ci ha portato a votare in modo unitario in Parlamento”. E ancora: “Chi dice che le riforme non servono al Paese, perché c’è bisogno di lavoro, fa un errore di valutazione perché lo sviluppo passa anche dalle riforme. Non possiamo permetterci che accada quello che è successo nel Regno Unito, che qualcuno il giorno dopo dica ‘non avevo capito cosa sarebbe successo’. Cerchiamo di capirlo prima”, aggiunge il ministro, invitando alla conoscenza del quesito e del testo della riforma.
(Fonte ANSA).