PALERMO – Assegnazioni provvisorie, determine annullate, assegnazioni definitive che però definitive non sono perché (per legge) soggette al controllo della documentazione. E, per completare, un colpo di scena tutto fuorché impossibile, ovvero l’assegnazione della gara ai secondi classificati. Nel frattempo, l’assessore è all’estero e al Comune sembra regnare il caos.
Una storia travagliata, quella del prossimo Festino di Santa Rosalia. Venerdì 26 giugno dovrebbe essere il giorno decisivo: la legge prevede infatti che, una volta decisa l’assegnazione, l’amministrazione debba controllare che il vincitore abbia le carte in regola. Il problema è che Federteatri, arrivata prima, ha dichiarato di non voler subappaltare, ritrovandosi con l’enorme problema di come gestire luminarie e fuochi d’artificio non avendo costituito per tempo una Ati. Un aspetto che, in fase di gara, non è stato considerato.
E’ previsto un vertice a Palazzo Ziino, da cui potrebbe uscire o la conferma a Federteatri o, clamorosamente, l’esclusione e l’affidamento all’Ati di Agave e Tecnoline, che preferisce la linea del silenzio ma che si starebbe già attrezzando. Vada come vada, la situazione non è delle più semplici se si considera che al Festino mancano una ventina di giorni e che il contratto, comunque, verrà firmato dopo 35 giorni dall’assegnazione.
“Non si sa chi vincerà la gara del Festino, ma è già chiaro chi è lo sconfitto: il comune di Palermo, che ha gestito tutta la trafila burocratica in maniera scandalosa – dice il consigliere del Pd Fabrizio Ferrara – l’assessore rimanga a Londra e faccia pervenire le sue dimissioni, il sindaco sostituisca la capoarea Calandra, responsabile insieme all’assessore di questo fallimento. Ci auguriamo che a pagare non siano i palermitani che meritano un Festino di alto livello”.