Se ne riparlerà a dicembre. Dopo due giornate di passione, passate interamente al municipio di Termini Imerese, gli operai dello stabilimento Fiat vedono accolte le loro istanze di non rimandare la questione. Il ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha annunciato un incontro con l’ad di Fiat, Sergio Marchionne, per il prossimo 1 dicembre, a seguito del quale sarà convocato un tavolo governativo fra le parti.
Scajola ha incontrato nella sede del comune di Termini Imprese (occupata da due giorni dagli operai dell’azienda piemontese e dell’indotto) alcuni rappresentanti sindacali del settore metalmeccanico per discutere della vertenza Fiat e del piano industriale del Lingotto che prevederebbe, dal 2011 lo smantellamento dello stabilimento termitano ed il trasferimento in Polonia della produzione della Lancia Ypsilon. Al termine del vertice Scajola ha fatto il punto della situazione: “Abbiamo esaminato attentamente il caso di Termini Imerese e abbiamo concordato con i rappresentanti sindacali che l’obiettivo prioritario è, e deve rimanere, quello di mantenere o addirittura far crescere occupazione e produzione”.
Il titolare del dicastero dello Sviluppo economico ha poi comunicato ai presenti all’incontro che è già stato fissato, per l’1 dicembre, un vertice, focalizzato proprio sulla questione dello stabilimento siciliano, con l’ad di Fiat auto Sergio Marchionne , in seguito al quale si aprirà un tavolo di discussione con i sindacati e col presidente del Consiglio. Secondo Scajola, inoltre, il polo industriale Fiat di Termini “non solo deve rimanere tale, ma deve pure porsi l’obiettivo di crescere, visto che l’Italia è il Paese che produce meno in Europa, ed è l’unico in cui si vendono più auto di quante se ne producono”.
All’ incontro in municipio ha partecipato pure Gianfranco Miccichè, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e vicesindaco della cittadina termitana, che si è dichiarato “ottimista” pur riconoscendo la difficoltà della vertenza. Secondo Miccichè, infatti, “la qualità dello stabilimento e del lavoro degli operai di Termini è stata riconosciuta anche dai vertici aziendali del Lingotto, per cui è impensabile pensare ad una chiusura o ad una riconversione del centro di produzione, che anzi deve aumentare la produttività, soprattutto ora che il porto diventerà effettivamente utilizzabile ponendo fine ad un ritardo infrastrutturale grave e permettendo di ridurre i costi di produzione.”A detta del sottosegretario siciliano, inoltre, l’accordo sottoscritto con Fiat nel 2008 deve essere accantonato, perché risalente “ad un’epoca diversa, quella prima della crisi globale che ha fatto calare esponenzialmente la domanda di auto, anche se l’anno si chiuderà con un -3%, non proprio drammatico, grazie agli incentivi concessi dal governo”.
Per Giuseppe Lumia, senatore del Pd, anch’egli presente al vertice, è, invece, fondamentale che l’esecutivo nazionale intervenga con decisione per mantenere la produzione di Termini. In caso contrario l’esponente democratico si è detto pronto “ad avanzare in Parlamento una proposta per non rinnovare la concessione degli ecoincentivi, tanto importanti per il rilancio di Fiat”. “Soddisfatto” al termine dell’incontro si è detto, invece, Roberto Mastrosimone, delegato Fiom, per il quale “è stata accolta la richiesta dei lavoratori dello stabilimento di Termini Imerese di affrontare immediatamente la questione, convocando un tavolo con i sindacati e i rappresentanti Fiat”.