Tragedie col fiato sospeso | Manca il nulla osta per il teatro - Live Sicilia

Tragedie col fiato sospeso | Manca il nulla osta per il teatro

Il teatro greco di Siracusa

La soprintendenza: "Progetti arrivati in ritardo, li stiamo verificando".

SIRACUSA – “La concessione non è stata ancora rilasciata”. A sole tre settimane dall’inizio delle rappresentazioni classiche al Teatro greco di Siracusa, due giorni dopo la presentazione del 52esimo ciclo di Tragedie, è la soprintendente del capoluogo aretuseo, Rosalba Panvini, a gelare gli animi. Le autorizzazioni, necessarie all’utilizzo del teatro greco quest’anno soggette a rigide prescrizioni per il rischio che il prezioso monumento perda il patrocinio Unesco, non sono ancora arrivate. E non è detto che arrivino. “I progetti su scenografie e summa cavea – ragguaglia Panvini – sono stati presentati solo ieri mattina, non li abbiamo ancora visti: se c’è da approvarli li approviamo altrimenti no”.

Un primo progetto, riguardo alle scenografie, la Soprintendenza lo ha già bocciato. Nelle prescrizioni, dettate a febbraio, c’è la necessità di alleggerire il maestoso monumento da un eccesso di sovrastrutture che negli anni lo hanno deturpato. Panvini contava non si arrivasse a ridosso degli spettacoli, ma è evidente che si è andati lunghi coi tempi: “Le scenografie non le abbiamo ancora autorizzate – riassume – e non abbiamo autorizzato il rivestimento della summa cavea. Siamo ancora in fase di rilascio di autorizzazione. È tutto in divenire”. Compito dell’Inda, fondazione centenaria alla guida del Dramma antico a Siracusa, adeguarsi alle prescrizioni: “Ieri – prosegue la soprintendente – abbiamo autorizzato il progetto di rivestimento dell’ima cavea (la parte bassa delle gradinate), la summa cavea ancora no, né tantomeno le scenografie: se ne parla la settimana prossima per vedere i progetti”.

C’è anche una prescrizione che riguarda gli spettatori, una sorta di dress code che impedisca a calzature inadeguate (tacchi in primis) di danneggiare le antiche pietre: “Credo che l’Inda abbia messo le indicazioni sul sito online – dice ancora Panvini – perché noi lo abbiamo raccomandato. Anche se penso che solo gli scellerati vadano con i tacchi al teatro. Nei siti archeologici non si va con i tacchi. Non si tratta di teatro chiuso, sono teatri all’aperto dove già gli antichi andavano con i sandali”. Attenzione puntata, dunque, a quanto deciderà la Soprintendenza a partire dalla prossima settimana, visionati i progetti.

A repentaglio una stagione, già nel vivo delle prove e presentata due giorni fa. Il cartellone prevede: Elettra di Sofocle e Alcesti di Euripide dal 13 maggio al 19 giugno e Fedra di Seneca dal 23 al 26 giugno. Gabriele Lavia, Cesare Lievi e Carlo Cerciello i rispettivi registi (nel cast: Imma Villa sarà Fedra, Federica Di Martino Elettra, Galatea Ranzi Alcesti). Per l’immediato futuro resta la necessità di un urgente restauro: l’Unesco, dopo l’invio di ispettori, nei mesi scorsi ha minacciato di togliere il proprio riconoscimento al Teatro greco se le istituzioni locali non avessero dato il giusto lustro al monumento, a partire dal ripensare a quella copertura in legno che lo nasconde ai turisti e ne danneggia le delicate pietre. C’è già una perizia tecnica sullo stato di salute del Teatro: è stata redatta dal Centro regionale di restauro nel 2011. Sarebbero necessari 4 milioni di euro. “Il teatro è un monumento molto fragile e va salvaguardato”, ripete Panvini.


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