“Non è vero che cu nesci arrinesci. Molti politici qui in Sicilia hanno avuto successo. Magari, se loro fossero usciti, avissimu arrinisciutu noi! Badate, ragazzi, non si tratta di qualunquismo. È che qualunque politico acchiana, è la stessa cosa!”. Così Salvo Ficarra e Valentino Picone si sono presentati al loro giovanissimo e numeroso pubblico questa mattina, a Villa Filippina, a Palermo. Protagonisti della terza giornata del Festival della legalità, i due attori si sono confrontati con gli studenti palermitani in un dibattito stimolante, mai noioso e che, con la sola arma del sorriso, ha lanciato diversi spunti di riflessione. Con loro sul palco l’imprenditore palermitano Costantino Tartaglia e Otello Man, frontman dei Combomastas. Due ore di dibattito, moderato dal giornalista Ugo Barbàra, nel corso del quale si sono affrontati diversi temi, come la questione delle raccomandazioni. “Non ci fasciamo la testa con questa storia – ha detto Tartaglia, che ha raccontato al giovane pubblico la sua esperienza imprenditoriale, giunta ormai al decimo anno – si può arrivare al successo professionale anche senza segnalazioni o spintarelle. Fare impresa al Sud non è semplicissimo. Mancano le infrastrutture, c’è il problema della criminalità organizzata… ma, in realtà, io sono un esempio di come si possa riuscire a fare impresa in Sicilia nonostante i tanti ostacoli da superare”.
E ancora, Otello Man, dei Combomastas: “Spesso si sente dire che se il ponte sullo Stretto si farà, sarà per volontà della mafia. Al contrario, se alla fine non si dovesse fare, anche in quel caso significherebbe che alla mafia non è convenuto. E allora noi non contiamo niente? Io credo, invece, che ci sia tanto di positivo e che i siciliani debbano uscire e confrontarsi con altre realtà. Ma serve anche riportare tutto a casa e investire in una terra su cui non scommetterebbe nessuno”.
Poi la parola torna a Ficarra e Picone, che raccontano anche qualche aneddoto legato agli inizi della loro carriera: “Quando partivamo le prime volte per Milano, per fare i provini di Zelig, un po’ di provincialismo ce lo portavamo dietro. Quando salivamo sui mezzi pubblici, per esempio, salutavamo! Immaginate le facce dei milanesi nel vedersi salutare da due sconosciuti sulla metro…”. Salvo Ficarra, invece, incalza sulla politica: “La Lega, spesso da noi duramente criticata, ha un merito: l’avere capito che la politica deve prendersi carico delle questioni legate a un intero territorio. Da noi, al contrario, il politico sente l’esigenza di difendere gli interessi dei propri elettori, crede di dover rispondere soltanto a loro”. Proprio sulle barriere tra Nord e Sud, interviene Valentino Picone: “Si dice che un siciliano possa avere difficoltà a trovare una stanza in affitto a Milano. Io credo che si tratti soltanto di luoghi comuni. Poi, attenzione, i cretini si trovano ovunque. Ciò non toglie che oggi si stia giocando molto su queste falsità, per dividere gli italiani. Ma non bisogna abboccare: non dobbiamo essere noi ad alzare un muro”.
Quando, poi, la parola passa agli studenti, Valentino scende tra il pubblico, armato di microfono. La prima domanda è proprio su Falcone, Borsellino, padre Puglisi: “Noi pensiamo – dice Picone – che siano state persone estremamente positive, che abbiano fatto il loro lavoro e che l’abbiamo fatto bene. Con dedizione e senza mai lasciarsi scoraggiare. Per questo ci pare corretto ricordarli col sorriso”.
Dopo il dibattito, gli studenti hanno assistito prima al concerto dei Combomastas e poi all’esibizione dei giocatori del Palermo Rugby, neopromosso in serie B, che hanno mostrato le tecniche di uno sport che tanto appassiona i giovani e insegna regole di legalità e rigore.