È cominciato il percorso della finanziaria regionale a Sala d’Ercole. Un inizio tormentato dopo le false partenze di questi giorni. In apertura dibattito sull’impugnativa proposta dal governo alle variazioni di bilancio, con le opposizioni che chiedono di accantonare 33 milioni.
Musumeci e Micciché
Tensione con il presidente della Regione Nello Musumeci, che battibecca con Gianfranco Micciché. Il presidente dell’Assmeblea ha chiesto chiarezza sulla questione dell’impugnativa del governo centrale che potrebbe bloccare una trentina di milioni, dicendo di on poteri troppo “arrampicare sugli specchi”. “Lei non deve arrampicarsi sugli specchi perché potrebbe farsi male cadendo e cadiamo tutti noi. Il governo aderisce alla linea degli uffici dell’Ars”, ribatte Musumeci e chiede una sospensione. Dopo la quale, spiega che i fondi accantonati ci sono in caso la Regione dovesse soccombere davanti alla Corte costituzionale (leggi qui l’articolo).
Gli articoli approvati
Approvati oggi solo 4 articoli. L’1 che riguarda il monitoraggio della spesa corrente, il 3 sugli aumenti dei canoni di locazione (non delle abitazioni di edilizia residenziale pubblica, proposta del Partito democratico accolta dal governo), l’articolo 5 sulla gestione centralizzata degli acquisti, l’articolo 6 su tributi speciali per il conferimento dei rifiuti.
I commenti
Critico verso il governo regionale il parlamentare di Sicilia Vera Danilo Lo Giudice, che ha etichettato quella dell’Assessore regionale al Bilancio come “Finanza Creativa” ed ha accusato il rappresentate del Governo di essere reticente sul reale stato dei conti regionali.
“Poca chiarezza nel piano di rientro dal disavanzo”, secondo il capogruppo del Pd Giuseppe Lupo, che ha contestato il governo in Aula. “Importante che sia passata a nostra proposta di escludere dagli incrementi dei canoni di locazione quelli relativi alle case popolari”, aggiunge Lupo.
“Finanziaria sempre più nel caos, lavori a rilento, con appena quattro articoli approvati e Intanto spuntano nuovi enormi buchi da coprire. Questo governo dimostra di avere smarrito completamente la bussola, mentre continua a ignorare le grida di dolore di chi, come i ristoratori che oggi hanno protestato sotto al palazzo, sta scontando sulla propria pelle i contraccolpi della pandemia”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars, Giovanni Di Caro.
Caso Sanità
Il segretario del Pd siciliano Anthony Barbagallo critica la norma sulla gestione centralizzata degli acquisti. Inspiegabilmente con l’emendamento 5.12, proposto dal governo Musumeci, si prevede l’esclusione degli enti e delle aziende del servizio sanitario regionale dalla gestione centralizzata degli acquisti”. “E’ veramente incomprensibile che – prosegue Barbagallo – proprio il settore che è stato più sotto i riflettori ultimamente dalla magistratura inquirente, quello degli acquisti per le aziende sanitarie e quindi anche mascherine guanti e dispositivi sanitari, venga escluso dalla gestione centralizzata e lasciato al sistema attuale che – conclude – consente gare, garette e trattative private”.
Si riprende domani alle 16.