Finanziaria, 150 milioni su assunzioni legate a investimenti in Sicilia

Finanziaria, passa il south working: 54 milioni per il lavoro ‘agile’ in Sicilia

Via libera anche all'articolo 2, ma dal Pd spirano venti di guerra

PALERMO – Il dialogo tra governo e opposizioni all’Ars porta all’approvazione di altre due norme che mirano ad incentivare le assunzioni da parte delle imprese in Sicilia. In un’atmosfera ancora serena, nonostante il Pd abbia già avvisato il governo sul lungo elenco norme ordinamentali non ancora stralciate dal testo della Finanziaria, Sala d’Ercole ha approvato gli articoli 2 e 3 della legge di stabilità.

Lavoro, interventi per oltre 350 milioni di euro in tre anni

Sono gli articoli che stanziano incentivi per le assunzioni da parte delle aziende legate agli investimenti e per il lavoro a distanza dei giovani siciliani. Le misure, volute fortemente dal presidente della Regione Renato Schifani, valgono complessivamente interventi per oltre duecento milioni di euro in tre anni. Se si aggiunge la norma sugli incentivi alle assunzioni approvata ieri il computo complessivo supera i 350 milioni di euro.

L’articolo 2, nuovi incentivi alle imprese

Per la prima norma sono sul piatto cinquanta milioni di euro all’anno per il triennio 2026-2028 in favore delle imprese che collegano le assunzioni alla realizzazione di progetti di investimento sul territorio siciliano. L’Aula ha dato l’ok ad un emendamento presentato dal governo, che a sua volta ha accolto alcune osservazioni dai banchi dell’opposizione e della maggioranza.

La misura prevede un contributo a fondo perduto in favore delle aziende e rappresenta uno dei punti cardine della legge di stabilità varata dal governo. Il presidente della Regione è rimasto in aula accanto all’assessore all’Economia Alessandro Dagnino che ha recepito gli input provenienti da Pd e Movimento cinque stelle, così come accaduto nella seduta che ha approvato la norma dei 150 milioni di euro in favore delle imprese sotto forma di decontribuzione per le assunzioni. Anche per questo tipo di incentivi, il sostegno alle aziende arriverà sotto forma di decontribuzione fiscale.

Risorse dal Fondo Sicilia

Per il triennio 2026-2028, il beneficio previsto dall’articolo 2 è riconosciuto “in misura non superiore – si legge nella relazione d’accompagnamento al testo – al dieci per cento dei costi salariali relativi ai posti di lavoro creati”. La norma sarà attuata attraverso il ‘Fondo Sicilia’, istituito presso l’Irfis. Dopo l’ok all’articolo 2, il vice presidente vicario dell’Assemblea, Nuccio Di Paola, ha sospeso i lavori per una breve pausa che consentirà al governo di mettere a punto le modifiche richieste dall’Aula sull’articolo 3: ‘South-working e lavoro agile’.

Sala d'Ercole
La seduta di oggi a Sala d’Ercole

Ok alla norma sul south-working

L’articolo 3, ‘Incentivi a sostegno del lavoro agile – South working’, punta a facilitare le assunzioni e il lavoro a distanza nell’Isola per i giovani siciliani. Previsto un contributo a fondo perduto del valore di 30mila euro, su un plafond totale di 54 milioni di euro in tre anni, per le imprese che effettuano nuove assunzioni di lavoratori subordinati a tempo indeterminato o effettuano trasformazioni dei rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, consentendo di lavorare a distanza nel territorio della regione per almeno cinque anni.

La prestazione di lavoro “in modalità agile” deve essere prevista dai contratti. l’articolo stanzia anche due milioni di euro all’anno per il triennio 2026-2028 per la realizzazione di spazi di coworking per lo smart working nei comuni delle aree interne. “Grazie a questa iniziativa legislativa – commenta il deputato di Forza Italia Marco Intravaia – offriamo alle aziende un incentivo concreto ad assumere i siciliani, sfruttando la flessibilità e le potenzialità offerte dal lavoro agile, consentendo soprattutto ai giovani di lavorare senza la necessità di lasciare la Sicilia per almeno 5 anni”.

Il Pd: “Si stralcino le norme estranee alla manovra”

Il clima di collaborazione che si respira a Sala d’Ercole, tuttavia, è scosso da una dichiarazione del capogruppo Pd Michele Catanzaro: “Siamo al quarto giorno di lavori e il governo continua a fingere di non sentire. Con questo testo di 134 articoli, la maggior parte dei quali messi lì solo per accontentare gli appetiti dei singoli deputati di maggioranza, difficilmente la Finanziaria potrà essere approvata entro Natale considerato che daremo battaglia su ogni articolo”. Catanzaro quindi ribadisce: “È necessario tagliare dal testo la maggior parte degli articoli che nulla hanno a che fare con la Finanziaria”. Sul punto Dagnino ha ribadito la disponibilità del governo ad accogliere lo stralcio delle norme ordinamentali che dovrà essere attuato dalla presidenza dell’Assemblea.


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