PALERMO – Sfoltire il testo della Finanziaria partendo dalle norme ordinamentali. È il messaggio trasmesso dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ai partiti del centrodestra nel corso del vertice di maggioranza. L’incontro di Palazzo d’Orleans ha poi portato ad una piccola novità sul nodo del monte ore di ex Pip ed ex precari degli enti locali, ma resta da capire se l’aumento previsto basterà a calmare gli animi.
Parola d’ordine: “Sfoltire”
La Finanziaria è cresciuta a dismisura in commissione Bilancio, giungendo fino alla quota-monstre di 134 articoli per un valore di circa n milione di euro, e ora Palazzo d’Orleans intende porre un freno alla moltiplicazione di norme che si è registrata in seconda commissione. “Due misure ordinamentali al massimo per ciascun partito”, è l’invito fatto da Schifani alla sua maggioranza. Al tavolo di oggi, però, i partiti hanno chiesto al governatore un criterio proporzionale in base al peso specifico di ogni gruppo parlamentare all’Ars.
Il nodo Cateno De Luca
Irrisolta, almeno per il momento, la questione Cateno De Luca. Molti partiti del centrodestra (ma non tutti) hanno segnalato apertamente al governatore lo spazio concesso alle proposte avanzate da Sud chiama nord, partito formalmente all’opposizione.
Rimpasto e Dc, nulla si muove
Il vertice ha avuto anche una coda a ranghi ridotti, nella quale si è iniziato a parlare di elezioni amministrative e di cronoprogramma per l’Ars nei primi mesi del 2026. Nessun riferimento ad un possibile rimpasto, che fino a qualche settimana fa era dato per certo con l’arrivo del nuovo anno. Lo scossone giudiziario che ha portato la Dc fuori dalla Giunta ha allontanato per il momento questa ipotesi, così come remota appare la possibilità che lo scudocrociato rientri a breve nella squadra di governo.
In questi giorni, infatti, il gruppo parlamentare Dc si sta muovendo con una certa autonomia, stringendo un legame diretto con Schifani. Mosse che hanno portato i deputati centristi ad ottenere diverse misure nella legge di stabilità incardinata a Sala d’Ercole. Fino all’approvazione della Finanziaria non su muoverà nulla nell’universo Dc, con il 2026 si apriranno i ragionamenti sul futuro.
Ex Pip e precari, lo sforzo del governo
Novità, invece, su una delle tante questioni rimaste in sospeso: l’aumento delle ore per gli ex Pip e per gli ex precari degli enti locali. Sul tema era stata decisa la messa in piedi di un tavolo ad hoc per consentire a questi lavoratori di avere buste paga più pesanti ma alla fine, come previsto, se ne è discusso al vertice di maggioranza.
Schifani ha dato una disponibilità di massima ad uno sforzo ulteriore da parte del governo nel reperire una cifra che va dai 15 ai 19 milioni di euro. Il presidente della Regione, infatti, non intende spingersi oltre con le previsioni di spesa mantenendo un atteggiamento prudente e con un occhio alla tenuta dei conti, in difesa di quella solidità finanziaria appena riconquistata dalla Regione.
La somma comunicata ai partiti, tuttavia, basterebbe per un piccolo aumento di circa due ore lavorative per le entrambe le categorie di lavoratori, verso le quali però diversi partiti del centrodestra, come Lega e Fratelli d’Italia, si stanno spendendo con previsioni ben più larghe. I sindacati sono già sul piede di guerra.
Ex Pip, Caronia: “Primo passo per l’aumento delle ore”
Guarda al bicchiere mezzo pieno Marianna Caronia, deputata di Noi moderati che si è spesa molto sul fronte degli ex Pip: “Il tema dell’aumento delle ore di lavoro entra nella Finanziaria – dice -. Il governo si è impegnato a verificare con i tecnici le risorse per rendere possibile questo passo. È un segnale importante, che dimostra come governo e maggioranza siano attenti a una questione che riguarda il lavoro e la dignità di tante persone”.
Ex Pip, Figuccia: “Non sono soddisfatto”
Toni pessimistici, invece, da parte di Vincenzo Figuccia (Lega): “Spero che il governo torni sui propri passi. Non sono per nulla soddisfatto. Il mio emendamento prevedeva un incremento a 30 o 36 ore, una proposta concreta per dare dignità ai lavoratori”.

