Maresca: "Lascerò Palermo |La B sarebbe colpa nostra" - Live Sicilia

Maresca: “Lascerò Palermo |La B sarebbe colpa nostra”

Una conferenza tra annunci e concetti piuttosto chiari per il centrocampista rosanero.

calcio - serie a
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PALERMO – Un’avventura agli sgoccioli. Enzo Maresca e il Palermo si lasceranno al termine di questa convulsa stagione, che ha visto i rosa annaspare in zona retrocessione e il centrocampista fare la spola tra campo e tribuna, spesso restando addirittura fuori. Un braccio di ferro lunghissimo, risolto solo in questi ultimi mesi, ma il passato va accantonato per raggiungere l’ultimo obiettivo rimasto: “In questo momento penso solo alla nostra situazione come squadra – ammette Maresca – mancano due partite e c’è poco tempo per pensare alla mia di situazione. Credo sia stata palese la mia situazione in tutto l’anno, non c’è nessun sentimento di rivincita. A 36 anni ho poche rivincite da prendere. Ho sempre saputo cosa posso dare e non c’è nessuna voglia di rivincita. Solo una continua prova di essere all’altezza. Il giorno che non mi sentirò all’altezza sarà giusto mettersi da parte”. Inutile cercare di toccare i tasti più dolenti di un’annata triste, dall’esclusione del progetto tecnico alle continue panchine: “Bisogna chiedere ad altri”, taglia corto il centrocampista.

Se il passato recente va dimenticato, per il bene di tutti, il futuro sembra ormai essere segnato: “Sicuramente non sarò più a Palermo perché mi scade il contratto”, conferma il centrocampista rosanero, che non nega di aver avuto qualche chance per salutare la truppa già in inverno: “A gennaio speravo in qualcosa che non è arrivata, qui è cambiata la situazione e sono rimasto”. Una situazione che s’è risolta al meglio anche con il rientro di Davide Ballardini, che al pari dei senatori ha messo da parte le liti pregresse: “Ci siamo ritrovati a Coccaglio e tutti gli scontri sono stati messi da parte per fare il miracolo”, ha aggiunto Maresca, indicando come unica via per la salvezza l’en plein tra Fiorentina e Verona: “Ci crediamo assolutamente. Al futuro ci penso, ma per prima cosa siamo tutti concentrati verso un obiettivo per il quale tutto ci davano per spacciati. Si fanno tanti calcoli, ma dobbiamo pensare a fare sei punti. Sicuramente andiamo a Firenze con l’idea di poter vincere, perché se vogliamo avere speranze serve fare risultato”.

E Firenze, per Maresca, non è una piazza come le altre. Una sola stagione in maglia viola, ma anche la consapevolezza di aver fatto un passo fondamentale proprio nel capoluogo toscano: “Ho fatto una stagione intensa a Firenze, importante, nella quale al primo anno di Serie A ci siamo salvati. Sono rimasto legato a quell’ambiente, ne sono riconoscente. Tant’è che dopo la rescissione con l’Olympiakos sono tornato da loro per allenarmi”. La stessa città dove tornerà da ex Alberto Gilardino, uno dei trascinatori di questo Palermo: “Non mi sta sorprendendo – continua il centrocampista -. La sua virtù principale è quella di essere un bravissimo ragazzo, prima che un campione. C’è stato un momento in cui è stato utilizzato meno, ma fa parte del nostro mestiere”. Loro due, come Sorrentino e Vitiello, stanno dimostrando inoltre di essere fondamentali al di là dell’età: “A 36 anni non sono certo giovane. Totti ne ha 40, più di me, ma credo che in partite fondamentali ci sia sempre bisogno di chi si prenda le proprie responsabilità”.

Testa alla Fiorentina, dunque, e caccia a sei punti nelle prossime due partite. Questa è l’unica certezza a disposizione del Palermo per chiudere il campionato in zona salvezza, perché una sconfitta al “Franchi” rischierebbe di aprire scenari inquietanti in vista dell’ultima giornata. Il turno finale prevede un Udinese-Carpi che, in caso di sconfitta dei rosa in Toscana, potrebbe trasformarsi da scontro diretto a dramma sportivo: “Se anche ci fosse un “biscotto”, la retrocessione sarebbe comunque colpa nostra”, taglia corto l’esperto regista del Palermo, che riconosce così le colpe della squadra nel corso di una stagione da incubo. Una stagione che, se dovesse concludersi con una vittoria, assumerebbe le sembianze di un’impresa. Non come quella del Leicester, per il quale Maresca spende parole d’elogio: “Una vittoria come la loro è difficile da trovare negli altri campionati, bisogna andare molto indietro nel tempo. Hanno dimostrato che nulla è impossibile, a me nel mio piccolo è successo con Siviglia ed è un successo dal valore doppio”.


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