Sicilia, Flauto riconfermata alla guida Uiltucs - Live Sicilia

Flauto riconfermata alla guida della Uiltucs Sicilia: “Formazione e lavoro”

"Il 2019 annus horribilis"
IL CONGRESSO
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PALERMO – Disoccupazione record al 40%, salari inadeguati, e una crisi legata alla pandemia che ha messo in ginocchio l’economia ma che adesso fa intravedere le prime luci di speranza. Il turismo, ad esempio, nel 2021 ha registrato un incremento medio dei pernottamenti di circa il 30 per cento rispetto allo stesso periodo del 2020, e quest’anno si prevede un risultato superiore addirittura a quello del 2019.

Il parterre

È quanto emerso al dodicesimo congresso regionale della Uiltucs Sicilia, il primo post pandemia, in cui Marianna Flauto è stata riconfermata segretario generale in Sicilia. Presenti tra gli altri  il segretario generale Uil Sicilia, Luisella Lionti e il segretario generale nazionale Uiltucs, Brunetto Boco. Nel corso dei lavori ha presenziato per un saluto istituzionale anche il sindaco Leoluca Orlando. 

“Il 2019 annus horribilis”

“Ripartiamo da noi” il titolo dell’evento durante il quale Marianna Flauto, nella sua relazione, ha ricordato le battaglie per la tutela della sicurezza dei lavoratori nei primi mesi di pandemia, “quando mancavano dispositivi di sicurezza e abbiamo costretto le aziende a garantire mascherine, guanti e disinfettanti”. Quindi le rivendicazioni sul lavoro stabile e i salari bassi. “Il 2019 è stato per tanti  lavoratori del commercio in Sicilia un ”annus  horribilis” –  ha spiegato Flauto – il Gruppo Auchan ha deciso di abbandonare il Paese mettendo in discussione tutte le certezze di chi, sicuro di lavorare per un’azienda leader della grande distribuzione alimentare nel mondo, pensava di avere trovato la sua stabilità occupazionale”.

Le lotte del sindacato

“Siamo riusciti a salvare tutti i 1.800 lavoratori e successivamente abbiamo garantito a 100 dipendenti Rinascente, oltre all’indotto, di potere continuare a lavorare a Palermo”, ha aggiunto. Spiragli nel turismo, dove il crollo del settore sembra adesso registrare una inversione di tendenza e nel 2022 si prevede un incremento delle presenze tale da superare addirittura il 2019, ma la crisi del settore sta spingendo i lavoratori a migrare verso altri settori: “I salari sono troppo bassi e spesso ci sono forme di sfruttamento – ancora Flauto -, la maggiore professionalità ma questa però va pagata adeguatamente”.

Flauto: “Troppo precariato”

E ancora: “C’è troppo precariato e i lavoratori scelgono settori più sicuri che garantiscono uno stipendio tutto l’anno. Bisogna ripartire dalla formazione e dalla riqualificazione del personale anche intensificando il rapporto tra scuola e mondo del lavoro, passaggi fondamentali per il rilancio dell’occupazione”.

Le vertenze ancora aperte

Poi la vigilanza privata: “Guardie giurate e addetti alla sicurezza in questi 2 anni e mezzo hanno garantito gli accessi negli ospedali e il contingentamento degli ingressi nei negozi”. Questi “meritano il rinnovo dei contratti che aspettano da circa sette anni con un grave gap all’interno del terziario”.

Spazio quindi alla vicenda dei Pip, ancora in attesa di stabilizzazione, ai salari da adeguare contro il carovita e alla battaglia contro le disparità di trattamento uomo-donna. “I dati Eurostat sulla disparità salariale tra uomo e donna – ha detto – fotografano una situazione, in Europa, che vede una differenza media nello stipendio del 15%, seppure in costante diminuzione”. E ancora: “Le donne spendono infatti in media 4,1 ore al giorno per i lavori domestici e la cura non retribuita di familiari, di contro gli uomini ne dedicano solo 1,7 al giorno”.


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Commenti

    Sembra che la risposta del Comune e della Regione a questa crisi sia pronta: cucina solidale a danisinni, all’orizzonte non si vede altro che iniziative di questo tenore in linea con la storia di questa città

    Questa è la dimostrazione di un lento ed inesorabile declino, grazie a questa politica a questa classe dirigente di raccomandati ed ad una burocrazia che soffoca l’economia sana

    ma cosa c’entrano il comune o la regione ?

    La riduzione della loro presenza in Sicilia, se non addirittura l’abbandono dell’Isola, da parte dei grandi colossi della distribuzione alimentare (Conad , Coop , Auchan , Carrefour) mi lascia molto perplesso. Perchè lo fanno? Non sono investimenti redditizi? Ma se sono deficitarie, allora perché invece vediamo che queste presenze vengono rilevate da imprese siciliane , come soprattutto Decò , che essendo molto più piccole di quelle dovrebbero ben guardarsi dal farlo?

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