Quattrocento milioni di euro andati in fumo. È questa la novità sul fronte Fas, il fondo per le aree sottoutilizzate. A rivelarlo è il supplemento al Sole 24 Ore, che mostra come la prima delibera Cipe del 2011 tagli, in totale, un miliardo e settecento milioni di euro al Meridione, di cui quattrocento milioni alla Sicilia. Ma il vero problema è che tutti i Par (programmi attuativi regionali per la gestione dei Fas) del Sud sono praticamente bloccati dal 2007. Il motivo? Non sono state fornite sufficienti garanzie sui criteri di gestione.
“In realtà – si legge sul quotidiano economico – il Par siciliano aveva ricevuto l’ok del Cipe nel 2009, ma successivamente è stato bloccato. Peraltro, proprio nei mesi scorsi, la Regione Sicilia ha convocato il comitato di sorveglianza del Par, allo scopo di apportare al programma le modifiche necessarie a dare piena attuazione alla Finanziaria regionale del 2010”.
Gli interventi già previsti, ma che ad oggi non possono essere realizzati, ammontano a un totale di 790 milioni di euro. Tra questi, i progetto ‘obiettivo’ in favore dei Comuni, il finanziamento delle zone franche urbane, il potenziamento della gestione integrata dei rifiuti e gli interventi infrastrutturali per le zone a rischio ambientale e idrogeologico. Ma bisogna considerare – allerta ancora il ‘Sole’ – che la Finanziaria nazionale 2010 ha autorizzato le Regioni a utilizzare il Fas per la copertura del debito sanitario, a fronte degli enormi deficit riscontrati al Sud.
In soldoni, il rischio è quello che tra i tagli e i deficit, i fondi Fas – quando arriveranno – saranno totalmente o quasi destinati, un po’ in tutte le regioni meridionali, alla copertura dei debiti sanitari.