PALERMO – “Quel che più da’ fastidio alla mafia è la parola, ancor di più parlare di mafia e ritrovarsi a parlarne. Per questo “A nome loro – Musiche e parole per le vittime di mafia” è un’iniziativa da esaltare per l’altissimo valore civico e di testimonianza concreta contro ogni forma di sopruso”. Lo ha dichiarato Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e vicepresidente della Camera, intervenuto alla manifestazione antimafia “A nome loro” a Mondello.
“È stato un privilegio poter parlare, appunto, di mafia a Mondello, dove grazie alla Cna (bravissimi i dirigenti della confederazione a cominciare da Pippo Glorioso) la manifestazione si è potuta svolgere. “A nome loro”, infatti, si sarebbe dovuta svolgere a Selinunte, ma a causa del ritardo nel finanziamento da parte della Regione Siciliana non è stato possibile e solo grazie all’ospitalità della Cna si è tenuta”.
“Ho assicurato il mio supporto”
“Bene: questo non può succedere ancora, non deve succedere più – conclude Mulè -. Per questo motivo, qualora la Regione non dovesse correre (verbo non casuale) ai ripari, ho assicurato agli organizzatori il mio supporto affinché “A nome loro” sia finanziata diversamente. Perché non si può chiudere la bocca a chi parla – e gliele canta – alla mafia”.

