PALERMO – Le lettere sono partite ieri. Il Cerf licenzia 265 lavoratori del settore della formazione professionale. E i sindacati vanno all’attacco: “Consideriamo molto scorretto e irrispettoso – dichiarano Graziamaria Pistorino della Flc Cgil Sicilia, Francesca Bellia della Cisl Scuola Sicilia e Claudio Parasporo della Uil Scuola Sicilia – il comportamento dell’ente di formazione al quale avevamo chiesto di concedere l’aspettativa volontaria non retribuita ai lavoratori che ne avessero fatto richiesta per evitare il loro licenziamento”.
Il Cerf è uno dei più grossi enti di formazione siciliani. Pochi anni fa il consorzio ha rilevato per poche migliaia di euro il Cefop, l’ente di formazione fallito. A causa di questa cessione era iniziato un contenzioso fra l’ente e la Regione. L’assessorato alla Formazione aveva inizialmente deciso di non trasferire al Cerf i finanziamenti già assegnati al Cefop con l’Avviso 20: 32 milioni di euro (16 milioni per ognuno dei due anni di corsi). A quella decisione, il Cerf aveva opposto ricorso: e il Tar aveva sostanzialmente dato ragione al consorzio. Allora, l’assessorato alla Formazione era riuscito a fare cessare la causa accordandosi con il Cerf. All’ente sono andati 16 milioni piuttosto che 32.
La situazione per i lavoratori, però, si è fatta sempre più grave per via del blocco dei bandi della formazione. Un settore rimasto sostanzialmente fermo per quasi tre anni. Ma, nei mesi scorsi, con la riapertura dei bandi, la luce sembrava all’orizzonte. Così erano seguiti degli accordi fra l’ente e i sindacati. “Avremmo potuto – spiegano i sindacalisti – provare a salvare tutti i 265 lavoratori ricorrendo al contratto di solidarietà come previsto dalla clausola di salvaguardia inserita nell’accordo siglato l’8 marzo scorso. In quel documento l’ente si impegnava a ricorrere al contratto di solidarietà nel caso di acquisizione di nuove commesse nel periodo del preavviso di licenziamento che purtroppo scade oggi”.
“Per questo – proseguono – per avere più tempo, abbiamo fatto questa richiesta al Cerf in vista dell’avvio dei corsi della Regione Siciliana finanziati dall’avviso 2. L’Ente tuttavia non solo non ci ha risposto tempestivamente, ma dopo il confronto del 19 giugno scorso, in cui sembrava che ci fosse attenzione alle nostre proposte, ha fatto partire le lettere di licenziamento, senza la concordata comunicazione alle organizzazioni sindacali”.
Adesso i sindacati chiedono un incontro al dipartimento regionale del Lavoro per discutere in tempi brevi con i rappresentanti del Cerf, per valutare la revisione del verbale dell’8 marzo. Nel frattempo, però, le sorti dei lavoratori sembrano segnate. Ingrosseranno le fila del già assai affollato albo dei formatori a disposizione degli enti di Formazione e non potranno avere certezza di essere ripescati tutti dallo stesso ente.