Formazione, Monterosso | dovrà restituire 1,3 milioni - Live Sicilia

Formazione, Monterosso | dovrà restituire 1,3 milioni

L'attuale segretario generale ha subito la condanna più pesante. La vicenda è quella degli "extra-budget". Condannati anche l'ex presidente della Regione Lombardo, gli ex assessori Formica, Gentile e Incardona, e i dirigenti Russo, Di Bartolo e Di Francesca.

PALERMO – È una stangata. Il segretario generale Patrizia Monterosso dovrà restituire alla Regione quasi 1,3 milioni di euro. L’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo una cifra di 220 mila euro.

La Corte dei Conti ha condannato politici e burocrati per la nota vicenda degli extrabudget. Fondi assegnati a enti di formazione siciliani in aggiunta a quelli previsti dal Prof 2007. Condannati, insieme a Lombardo e Monterosso (è lei ad aver subito la condanna più pesante) anche gli ex assessori Santi Formica (dovrà restituire 379 mila euro), Carmelo Incardona (830 mila euro), Luigi Gentile (224 mila euro), la dirigente Alessandra Russo (378 mila euro), Maria Carmela Di Bartolo (474 mila euro), Salvatore di Francesca (108 mila euro) e l’ex dirigente del servizio Rendicontazione, Nino Emanuele (365 mila euro).

Tutti sono stati condannati anche al pagamento delle spese legali. Unica assolta è Loredana Esposito, difesa dall’avvocato Massimiliano Mangano.

Il primo paletto di quando stabilito oggi dalla Corte dei Conti, sulla base delle indagini del Nucleo di polizia tributaria di Palermo, fu piantato nel settembre 2013 con un’altra sentenza, quella volta definitiva. L’ex assessore regionale Mario Centorrino e l’ex dirigente generale dell’assessorato, Gesualdo Campo, furono condannati a sborsare, rispettivamente 360 mila e 500 mila euro. La sentenza di allora entrava nel merito dell’intero sistema, stabilendo che gli extrabudget costituiscono un danno per l’erario. Si tratta delle cifre non programmate ma sborsate dalla Regione per pagare il personale.

Allora come oggi, secondo il pubblico ministero contabile Gianluca Albo, si era in presenza di una “trasgressione dei canoni comportamentali”. Quei canoni previsti dal “buon senso comune, secondo cui un ente privato non può gestire arbitrariamente risorse pubbliche” e dal “buon senso gestionale” che deve rispondere ai principi di trasparenza ed economicità. Insomma, non è possibile incrementare la cifra dei finanziamenti già stanziati. Si deve spendere quanto si riceve. Vietato sforare anche di un solo centesimo il budget.

A nulla sono servite le tesi difensive secondo cui, sarebbe venuto meno il danno erariale visto che la Regione ha avviato le procedure per recuperare le somme erogate, circa 4 milioni di euro, attraverso lo strumento della compensazione o le ingiunzioni di pagamento agli enti. Per farla breve, gli enti che avevano ricevuto dall’assessorato, per il solo 2007, le somme in extrabudget sono stati chiamati a restituire quei soldi anche attraverso il blocco dei finanziamenti dell’Avviso 20 o di altri dei quali fossero destinatari.

Alcuni enti di formazione, però, si sono opposti. Da qui la conclusione del collegio – Luciana Savagnone presidente e Guido Petrigni estensore – che nella motivazione della condanna scrive che “il danno va considerato, certo, attuale e concreto, non potendosi desumere alcuna efficacia estintiva da un titolo esecutivo non consolidato. Infatti, se il credito dell’amministrazione è condizionato da un contenzioso pendente (in virtù dell’opposizione all’ingiunzione), mai può ritenersi un credito, certo, attuale e concreto”.


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