PALERMO – Una legge di stabilita fatta da entrate “aleatorie” e “incerte”, oltre che da “tagli indiscriminati”. Il gruppo di Forza Italia all’Ars non usa mezze misure e boccia su tutta la linea la finanziaria che dovrebbe approdare a Sala d’Ercole il 12 febbraio. Incertezze alimentate non solo dalle cifre ma, spiega il capogruppo Marco Falcone, “dalla forte litigiosità tra il governo nazionale e quello regionale, e in particolare, tra il sottosegretario Davide Faraone e il governatore Crocetta”. Rapporti tesi che secondo Falcone mettono a rischio quelle somme che da Roma dovrebbero arrivare a Palermo, “ma che non sappiamo – afferma Falcone in conferenza stampa all’Ars – se e quando verranno realmente assegnate alla Regione Siciliana”. Poi l’affondo: “E’ chiaro che siamo di fronte a una manovra per la prossima campagna elettorale – denuncia Falcone -, perché ci sono norme assurde, come quella proposta dall’assessore al Territorio, Maurizio Croce, che prevede l’assunzione di 30 persone esterne nella commissione istituita dalla precedente manovra, che affianca inspiegabilmente la Cru”.
Tensione che si riflette, secondo il forzista, anche nelle singole norme della finanziaria. “Farone ha detto chiaramente che alla Sicilia non sarebbe stato più permesso di utilizzare i fondi dello Sviluppo e coesione per le spese correnti. Eppure – spiega Falcone -, la legge di stabilità prevede 173 milioni di euro per il cofinanziamento di programmi europei e 60 per i lavoratori forestali. E quel che è peggio è che si tratta di somme bloccate, che necessitano del via libera del Cipe. Insomma, non solo Crocetta ha di fatto smentito Faraone, ma per di più prevede di finanziare queste spese correnti con somme del tutto aleatorie”.
Altra nota dolente, secondo il capogruppo di Forza Italia, riguarda i comuni dell’Isola. “Quest’anno i trasferimenti regionali hanno subito un ulteriore taglio. E pensare che già nel 2015 sono stati ben 272 i comuni commissariati perché non sono riusciti a chiudere il bilancio, proprio a causa della decurtazione ai trasferimenti. Una situazione – ricorda Falcone – aggravata dalla perdurante assenza del dirigente generale del dipartimento regionale agli Enti locali. La giunta non ha ancora nominato il nuovo direttore e 220 milioni di fondi destinati ai comuni restano bloccati in un cassetto perché manca chi firmi il via libera”, conclude Falcone, che per la prossima settimana annuncia la presentazione da parte di Forza Italia di una manovra finanziaria alternativa in commissione bilancio.
Di previsioni “pressappochiste” parla, invece, Riccardo Savona. Il vice presidente della commissione bilancio pone l’accento, in particolare sulla presenza di “un’accozzaglia di norme che ben poco hanno a che fare con la manovra. Veri e propri ddl che per interno sono stati persi e messi in finanziaria, ma che andrebbero esaminati a parte”. I dubbi di Savona si concentrano anche sull’aumento delle spese previste per i testimoni di giustizia e per l’ufficio stampa della Regione. “Previsioni che mancano di chiarezza. Non si capisce quante persone saranno assunte, per quanto tempo, con che tipo di contratto e con quali qualifiche”.
Mancanza di chiarezza sottolineata anche dal vicecapogruppo Vincenzo Figuccia. “Ancora una volta – afferma – il governo ha trovato il modo per creare confusione. Un’altra ‘Crocettata’, insomma. Il risultato è una finanziaria falrlocca, con cifre ballerine, con poca attenzione alle fasce più deboli. E ancora una volta – aggiunge – alcune categorie come i forestali o gli ex Pip vengono restano appesi a un filo, senza vere soluzioni ai problemi”.
Fi ha comunque chiesto alla ragioneria dell’Assemblea di verificare “alcune anomalie sulle entrate riscontrate nella finanziaria”. In conferenza stampa all’Ars presenti oltre a Falcone e Savona, anche i deputati di Fi Giuseppe Milazzo, Franco Rinaldi, Vincenzo Figuccia e Bernadette Grasso.