PALERMO – Rino Foschi non ha avuto nemmeno il tempo di tornare a Palermo che già ha due grosse gatte da pelare. Tra una panchina in attesa di certezze e una rosa sempre più sfaldata, il sempre più probabile nuovo d.s. dovrà darsi da fare per presentare a Bad Kleinkirchheim un Palermo quanto più completo possibile. A circa un mese e mezzo dall’inizio del ritiro, invece, il Palermo ha solamente dubbi. Oggi non si sa chi sarà l’allenatore e soprattutto non si ha a disposizione una rosa competitiva, avendo di fatto già perso tre titolari e non avendo messo in piedi alcuna trattativa per portare a casa nuovi innesti (escluso il centravanti Nestorovski, già acquistato a gennaio).
Bisognerà procedere per gradi e la priorità, ovviamente, è l’allenatore. Con Ballardini se la discuterà Zamparini in prima persona, tant’è che nemmeno il colloquio con Di Marzio sembra essere servito a granché. Più che altro perché quella tra i due non è stata una cena di lavoro (sebbene sia impossibile pensare che il tasto “dolente” non sia stato nemmeno toccato)., ma anche perché toccherà come sempre al patron avere l’ultima parola sul caso con cui si è aperta la nuova stagione. Questioni economiche, nel mezzo, e non solo. Le garanzie richieste da Ballardini vanno anche sul piano tecnico, oltre che contrattuale. I rapporti tra i due interessati sono divenuti decisamente più freddi dopo la miracolosa salvezza di qualche settimana fa e i margini per ricucire il rapporto si vanno sempre più affievolendo.
Ecco dunque il primo grosso grattacapo per Foschi, che su Ballardini per il momento non sembra avere voce in capitolo, ma che di sicuro avrà il suo da fare al momento di trovare un eventuale sostituto. Una girandola di nomi (almeno quattro, con Reja e Maran i più “appetibili” insieme alla linea verde rappresentata da Oddo e Stellone) che per ora non può essere vagliata con attenzione: da un lato perché Ballardini è ancora sotto contratto e fino al fatidico incontro con Zamparini non avrà una panchina diversa da quella del Palermo, dall’altro perché i due “big” tra i papabili tecnici della prossima stagione hanno ricevuto altre offerte. Allora se si dovrà fare un tentativo, quello sarà con Ballardini. Convincerlo a restare e appianare tutti i problemi delle ultime settimane per ripartire insieme, sia in campo che sul mercato.
In sede di campagna acquisti arriverà il secondo nodo cruciale per Foschi. Un portiere per fare da “chioccia” a Posavec, un regista di centrocampo e un trequartista-seconda punta che possa raccogliere l’eredità di Franco Vazquez, alla cui cessione sta pensando Zamparini in prima persona. Questi sono i tre elementi da portare a casa senza se e senza ma, poi la rosa andrà rinforzata anche in altri reparti. In attesa di capire se sul fronte uscite ci sarà la tanto temuta diaspora, il Palermo è chiamato a muoversi in anticipo per trovarsi con i giusti rincalzi. Soprattutto in difesa, dove per quasi un’intera stagione i rosa non hanno avuto certezze. Con Giancarlo Gonzalez pronto a partire, Foschi potrebbe portare con sé a Palermo l’islandese Hordur Magnusson. Il centrale classe ’93 in forza al Cesena è stato proposto al Palermo la scorsa estate ed è tra i pupilli del d.s. romagnolo.