PALERMO – Chiude per cinque giorni il pub “Antiruggine” di Giovanni D’Alia, l’esercente che ha scritto frasi choc su Facebook dopo aver ricevuto due verbali in poco tempo e l’ordine di chiusura del locale di piazzetta Bagnasco da parte della polizia municipale.
I sigilli sono scattati stamattina, nonostante il ricorso che D’Alia ha presentato per posticipare di venti giorni la chiusura e una lettera inviata al sindaco. “W la mafia – dice un suo post pubblicato su Facebook due giorni fa – è più coerente, non porta una divisa, non entra nella tua vita con la presunzione di colpevolezza, non si traveste da tutore dell’ordine, non ti prende in giro con regole finte che cambia sempre a favore suo”. Frasi provocatorie, che nelle ultime ore D’Alia ha definito ” dettate dalla rabbia e necessarie per attirare l’attenzione su noi commercianti, che paghiamo le conseguenze di una burocrazia che non funziona”.
Nel suo locale sono stati due i controlli effettuati dalla polizia municipale lo scorso mese. “Hanno misurato con i passi il suolo pubblico occupato dai tavolini – dice D’Alia -. Io mi sono mostrato disponibile nonostante il loro atteggiamento provocatorio. La notifica di chiusura mi ha fatto crollare il mondo addosso. Oggi i sigilli e un fine settimana di lavoro che andrà in fumo. Potrò riaprire il primo luglio, quando avrò già subito perdite economiche gravissime”.