Fratelli d'Italia fa quadrato dopo il flop degli alleati - Live Sicilia

Fratelli d’Italia fa quadrato dopo il flop degli alleati

La Russa: "Comune e Regione sono partite collegate".
LE REAZIONI
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PALERMO – “Vista la nostra assenza più che un vertice è stato un incontro tra amici”. E’ più o meno questo il ragionamento delle truppe siciliane di Fratelli d’Italia che commentano sottovoce il vertice romano di ieri. Lo schema di base doveva essere un altro. Una proposta unica per arrivare a una sintesi con i meloniani in grado di insieme il ragionamento su Palazzo d’Orleans. Ma nella battaglia dei veti incrociati la quadra non è arrivata tanto che le candidature che dovevano essere di bandiera sono ancora tutte sul tavolo. 

Perplesso anche qualche malpancista azzurro della fronda anti-Miccichè. “Prima escludono dal vertice di FdI e poi auspicano unità”, si lascia scappare off record. A prendere la questione di petto è il senatore Ignazio La Russa. “Mi è stato detto che si parlava di città ma non capisco come si possa parlare di Palermo, delle amministrative, senza parlare della Regione dove, ma forse non se lo ricordano, si vota dopo due mesi. Non c’è uno senza l’altro, le due partite sono collegate”, ha ribadito ieri sera. Il colonnello meloniano si è visto costretto a smentire di avere ricevuto un invito al vertice. Tutto nascerebbe da uno scambio di battute a Palazzo Madama con la mediatrice azzurra Licia Ronzulli. 

“Io invitato all’incontro sulle amministrative di Palermo? Non mi risulta, a meno che per invito non si intenda un ‘perché non vieni anche tu?’ detto nei corridoi del Senato”, ha spiegato lo stesso La Russa ricordando che a un vertice presieduto da un leader nazionale (Salvini) la rappresentante naturale doveva essere Giorgia Meloni.

Insomma, FdI serra i ranghi e cerca di sfruttare il caos che si vive nella galassia del centrodestra parallelo. I vertici del partito nel frattempo fanno sapere di avere chiuso la lista per Palermo. “Preparatevi, sarà una lista molto competitiva”, si lascia scappare qualcuno. 

E la presenza dell’eurodeputato Giuseppe Milazzo in qualità di capolista sembrerebbe corroborare le aspettative. Insomma, la pazienza è finita: i colonnelli meloniani sarebbero disposti a concedere non più di due o tre giorni agli alleati per fare sintesi. To be continued. 


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