Nelle agitate acque della maggioranza ormai si naviga a vista e l’equipaggio di Musumeci inizia a rumoreggiare dando man forte all’opposizione che cannoneggia a più non posso. Ma ricucire lo strappo è ancora possibile. Ne è convinta la capogruppo di Fratelli d’Italia, Elvira Amata, che chiede un maggiore coinvolgimento dei partiti ma si arruola tra i “lealista” nei confronti della coalizione che governa la Regione.
Onorevole, partiamo dalla ormai evidente crisi della maggioranza. Ci sono i margini per ricomporre lo strappo?
“Assolutamente sì. Tutto è nato per via di una finanziaria fatta da 160 articoli. Evidentemente ogni parlamentare dovendo dare risposte al territorio, non avendo altre opportunità, ha voluto inserire norme di tipo ordinamentale e questo alla fine ha creato tensione: alla fine si è delineata questa situazione. Io credo che si debba ricomporre in primo luogo per il bene dei siciliani e della Sicilia. Stiamo attraversando una crisi economica e finanziaria inedita quindi dobbiamo fare quadrato e ricomporre questa coalizione che deve dare risposte importanti al di là della crisi pandemica”.
Quindi FdI si colloca tra i lealisti?
“Certamente sì. Lealisti nei confronti della Sicilia e dei siciliani. Noi abbiamo sposato un progetto politico e abbiamo detto ai siciliani che avremmo fatto determinate cose con questa coalizione e siccome siamo coerenti e abituati a fare ciò che diciamo assolutamente sì. Dirò di più”.
Prego.
“Serve il coinvolgimento di tutti i partiti presenti in parlamento: mi rivolgo all’opposizione. Viviamo un momento delicato in cui non è possibile mettere davanti i personalismi, ma bisogna andare oltre lo steccato”.
Anche l’onorevole Di Mauro ha detto che avrebbe gradito un maggiore coinvolgimento dell’opposizione rispetto alla gestione dell’emergenza Covid, ma in più ha chiesto al Presidente un maggiore coinvolgimento dei partiti. Condivide questo secondo appello?
“Sicuramente sì. Servono delle riunioni con i partiti interni alla maggioranza per improntare una strategia politica per affrontare l’anno e mezzo che rimane per quelle che sono le riforme importanti da fare. E su questo punto coinvolgere anche le opposizioni che spesso sono state coinvolte ma poi in aula hanno Continuato a mantenere un atteggiamento di opposizione non sempre costruttiva”.
E’ stata un’opposizione strumentale?
“Spesso sì. Nel senso dimostrare per forza che questo governo non va. Mettendo da parte l’interesse dei siciliani. Ci sono stati sicuramente errori da entrambe le parti e sicuramente bisogna coinvolgere di più i partiti, anche quelli dell’opposizione. Ma l’opposizione da parte sua deve fare da parte sua un passo in avanti”.
Tornando indietro rispetto al percorso tortuoso della finanziaria cosa non rifarebbe?
“Personalmente rifarei tutto quello che ho fatto. Abbiamo inserito norme importanti per i siciliani, non marchette. Penso alla norma per l’ampliamento delle borse di studio per le specializzazioni mediche. Ma anche quella delle concessioni demaniali: abbiamo aiutato le aziende senza mettere risorse ma semplicemente cambiando una norma. Il concetto è questo: se tutti facessero politica per le varie collettività la Sicilia potrebbe cambiare. FdI porta avanti questo tipo di politica: se stai sul territorio incontri i portatori di interesse, capisci le esigenze, e trovi le soluzioni”
Gianfranco Miccichè ritiene che Musumeci non si voglia ricandidare? Il non detto, secondo lei, è che lui non vuole un Musumeci bis?
“A questa domanda non posso rispondere io. Deve chiede al presidente Musumeci se si vuole candidare e al presidente Miccichè cosa voleva dire. Io posso semplicemente dire che in questo momento dobbiamo pensare a concludere questo mandato portando a segno riforme importanti. In primo luogo quella relativa ai rifiuti lavorando tutti insieme: maggioranza e opposizione”.
