TOKYO – Il giorno del secondo anniversario dello tsunami che devastò in nord-est del Giappone, provocando il disastro della centrale nucleare di Fukushima, sarà ricordato per un nuovo importante evento. Circa 800 persone hanno mosso una class action contro il governo giapponese e contro l’agenzia che gestiva l’impianto nucleare, la Tepco Electric Power.
La denuncia è chiara: i querelanti richiedono 30mila yen al mese (pari a 250 euro circa) per tutto il tempo che servirà al governo e all’agenzia per ripulire l’area e ripristinarne le condizioni precedenti all’incidente. Il materiale radioattivo ha infatti contaminato l’intera zona di Fukushima e alcune prefetture confinanti. Nella richiesta sarebbe compreso anche il risarcimento per i danni psicologici.
Intanto alle 14 e 46 ora locale (le 6 e 46 italiane), milioni di giapponesi si sono fermati per un lungo minuto di silenzio in memoria di tutti coloro che hanno perso la vita quel terribile 11 marzo del 2010, con un terremoto seguito dalla tsunami che comportò la distruzione di intere comunità.