MESSINA – Alla fine l’ha spuntata Fernando Gaviria (Quick-Step Floors). Il colombiano bissa così il successo ottenuto a Cagliari tre giorni fa, arrivando per primo al traguardo della quinta tappa del Giro d’Italia, quella che da Pedara portava fino a Messina. Pronostico rispettato, perché Gaviria era considerato tra i possibili vincitori della tappa odierna, dove comunque il ruolo di grande favorito toccava ad Andrè Greipel. Per il tedesco la beffa arriva a 100 metri dalla fine, grazie ad una poderosa rincorsa di Mareczko, che si piazza subito dietro il vincitore e prende possesso della maglia ciclamino. A dare un tocco di colore ad una tappa caratterizzata dallo splendido paesaggio di Taormina prima e dello Stretto poi, ci ha pensato Pibernik che ha tagliato per primo il traguardo di piazza dell’Unione Europea alzando le braccia come segno di vittoria, peccato che la corsa continuava per altri 6 chilometri.
Giornata per amanti delle fughe solitarie o per velocisti? A sciogliere questo dilemma ci provano Paterski e Shalunov ripresi a circa, che si sono lasciati alle spalle la carovana per ben 144 chilometri. Una fuga che si è concretizzata in mezzo al panorama mozzafiato della zona della provincia jonica. A 14 chilometri dal traguardo i due corridori della CCC Sprandi e della Gazprom-Resvelo, sono arrivati prima degli altri sulla salita di Taormina, Paterski si è aggiudicato il traguardo volante. La situazione è sempre stata stabile, fino al progressivo assottigliamento del vantaggio rispetto agli inseguitori che è passato da 3’ fino a 45’’ nell’arco di una quarantina di chilometri. Ai 102 km, invece, parte la volata in testa al gruppo Maglia Rosa per assicurarsi i punti della Maglia Ciclamino: e a spuntarla è sempre Gaviria, che però fora la ruota ed è costretto ad attendere l’ammiraglia poco dopo.
Il gruppo Maglia Rosa inizia le operazioni di avvicinamento ai due fuggitivi quando mancano 20 km all’arrivo, riducendo il distacco a poco meno di 1’, e raggiungendoli alle porte di Messina. Poi si arriva allo sprint finale, Gaviria rompe gli indugi proprio a 250 metri dall’arrivo, mentre il grande favorito di giornata, cioè Greipel, si scioglie come neve al sole.
E Nibali? Lo squalo ha fatto prevalere la mente sul cuore, in molti si aspettavano un atto di forza della maglia rosa uscente, un suo primo morso alla corsa ed invece l’eroe di casa ha preferito giocare a nascondino così come il suo grande rivale Nairo Quintana. Il campione italiano, a questo punto, potrebbe ufficialmente lanciare il guanto di sfida già domenica, in occasione della tappa del Blockhaus in Abruzzo. Una tappa che non stravolge più di tanto la classifica generale, visto che la Maglia Rosa rimane sulle spalle del lussemburghese della Quick-Step, Bob Jungels.
CLASSIFICA DI TAPPA: 1. Fernando Gaviria in 3h 40’ 11”, 2. Jakub Mareczko s.t., 3. Sam Bennett s.t., 4. André Greipel s.t., 5. Phil Bauhaus s.t., 6. Kristian Sbaragli s.t., 7. Ryan Gibbons s.t., 8. Roberto Ferrari s.t., 9. Jasper Stuyven s.t., 10. Enrico Battaglin s.t.
CLASSIFICA GENERALE: 1. Bob Jungels in 23h 22’ 07”, 2. Geraint Thomas a 6″, 3. Adam Yates a 10″, 4. Vincenzo Nibali s.t., 5. Domenico Pozzovivo s.t., 6. Nairo Quintana s.t., 7. Tom Dumoulin s.t., 8. Bauke Mollema s.t., 9. Mikel Landa s.t., 10 Thibaut Pinot s.t.