"Gay Pride scommessa vinta| Si tratta di diritti universali" - Live Sicilia

“Gay Pride scommessa vinta| Si tratta di diritti universali”

L'assessore Giusto Catania

L'assessore Catania parla del Gay Pride, del registro delle unioni civili e dell'assenza del Pd in Aula. Oltre che di Figuccia.

L'ASSESSORE GIUSTO CATANIA
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PALERMO – Lo definisce “un atto storico per la città”, specie perché arrivato a pochi giorni dall’apertura del Gay Pride nazionale di Palermo prevista per oggi. Così l’assessore alla Partecipazione Giusto Catania commenta l’approvazione, da parte del consiglio comunale, di una delibera di cui è stato l’artefice: il registro delle unioni civili: “Il merito va al movimento Lgbt, che ci ha fatto capire che si tratta di diritti universali”.

Assessore, come giudica l’approvazione del registro?
“Siamo davanti a un atto storico della città, che non è una conquista per l’amministrazione Orlando o per il consiglio comunale ma per tutta Palermo. Un passo avanti di grande civiltà e il voto ampio di Sala delle Lapidi è il segno di una maturità della città sul tema dei diritti. Credo che il merito di questo ampio consenso sia da attribuire a un movimento culturale che in questi anni a Palermo ha attraversato la città e ha avuto dei momenti alti nell’organizzazione dei Gay Pride degli anni precedenti. Quello del 2012 è stato impressionante e il movimento Lgbt ha avuto il merito di affermare che parliamo di diritti di tutti. Difendendo quelli Lgbt si difendono i diritti umani, ed è bellissimo che il Pride oggi cominci con un’iniziativa che ribadisce come si tratti di diritti umani”.

Non è la prima volta che il consiglio comunale affronta un tema del genere…
“Io sono stato il primo presentatore, insieme ad Ermanno Giacalone nel 1998, della prima mozione approvata dal consiglio comunale che chiedeva l’istituzione del registro delle unioni civili. Ricordo quel dibattito, pieno di pregiudizi e di questioni dette e non dette, di sorrisini. Quello di martedì è stato invece un dibattito maturo. Nel 2000, da assessore alla Cultura, ho avuto ‘l’onore’ di ricevere una mozione di censura dal consiglio comunale per aver organizzato allo Spasimo uno spettacolo teatrale in occasione della giornata dell’orgoglio omosessuale. Ci fu una contro-manifestazioni dei giovani di An, ci furono polemiche che oggi non ci sogniamo neanche: ecco perché c’è stata una grande maturazione a Palermo e oggi c’è la consapevolezza che non si tratta di temi da tenere nascosti. Abbiamo assistito alla crescita di una città e ho visto l’emozione di chi assistito al dibattito in consiglio comunale, che ha terminato la seduta con un applauso e tutti in piedi. Le convinzioni del consigliere Angelo Figuccia sono legate a schemi che non sono più attuali nemmeno per la Chiesa, rischiamo che qualcuno sia più realista del re. La Chiesa ha fatto grandi progressi, come la preghiera fatta nella parrocchia di don Cosimo Scordato, le parole di don Gallo… La posizione di Figuccia non ha ragione di esistere nella società, nel senso comune di massa che è mutato”.

C’è stata qualche polemica anche per l’assenza del Pd…
“Lo dico con onestà: mi è dispiaciuto moltissimo che un partito che in tutta Italia si è fatto promotore del registro, a Palermo abbia cancellato il tema dei diritti dalla sua agenda. Questa assenza è il segno di una disattenzione a questi temi, così come non hanno votato la consulta delle culture: c’è una scarsa attenzione su temi tendenzialmente cari al Partito Democratico. C’è stato un grande dispiacere per questa disattenzione, è la seconda volta che l’intero gruppo è assente su temi così delicati”.

Gli interessati però parlano di assenza casuale…
“Ma anche quella è una mancanza di attenzione. Il Pd è stato il grande assente in un dibattito alto”.

Cosa si aspetta dal Gay Pride?
“Il Gay Pride è già una straordinaria esperienza per la città, è una scommessa vinta per Palermo. E’ un’operazione di successo sotto tutti i punti di vista, anche per l’impatto che ha sulla città. Quello che si è mosso e si sta muovendo attorno al Pride è un segnale positivo, di partecipazione reale contro l’omofobia, che è una malattia e contro cui va tenuta alta la guardia con battaglie come quella per il registro delle unioni civili, che pure non riguarda solo le coppie omosessuali”.

Qualche polemica c’è stata, però, sul contributo da 10mila euro del Comune…
“Ma non stiamo contribuendo solo con diecimila euro, ma anche con servizi e spazi come i Cantieri culturali della Zisa, con l’organizzazione della parata del 22 e con il lavoro di tutti gli uffici comunali. Anche l’amministrazione ci sta mettendo del suo, e non solo con i soldi”.

 

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