Guerra a Gaza, Cgil in piazza: il segretario Landini sarà a Catania

Guerra a Gaza, Cgil in piazza: il segretario Landini sarà a Catania

In corso, intanto, l'assemblea generale della sigla sindacale ad Aci Castello

ROMA – Giornata di mobilitazione con scioperi e manifestazioni indetta dalla Cgil per Gaza. L’iniziativa è stata decisa dal sindacato guidato da Maurizio Landini – che nel pomeriggio partecipa al corteo a Catania – ritenendo “indispensabile una reazione forte, radicata e diffusa del mondo del lavoro, a sostegno della pace, dei diritti umani e della protezione della popolazione civile”.

Scioperi sono stati proclamati dalle diverse categorie, un bel turno, in tutti i settori non ricompresi dalla legge 146 ovvero quello che regola i servizi pubblici essenziali, dove invece sono stati convocate assemblee. Incrociano le braccia per 4 ore i metalmeccanici della Fiom, gli edili della Fillea, i lavoratori del terziario della Filcams.

La Filt anche ha proclamato 4 ore di sciopero per i lavoratori dei trasporti e della logistica, a esclusione dei settori come quello ferroviario, aereo, trasporto pubblico e marittimo. Lo per interessa quindi autisti di mezzi pesanti, addetti del settore viabilità, della gestione dei parcheggi. In Calabria sciopero di 24 ore dei portuali di Gioia Tauro.

Lunedì 22 settembre giornata a rischio per il trasporto pubblico – bus, metro e treni – per lo sciopero generale nazionale di 24 ore proclamato dai sindacati di base. La protesta interesserà tra gli latri il personale del gruppo Fs Italiane, dalla mezzanotte alle ore 23 di lunedì prossimo.

L’assemblea generale ad Aci Castello

“Il governo nazionale è disattento sul Mezzogiorno”. Lo ha detto il segretario della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, aprendo ad Aci Castello (Catania) l’assemblea generale del sindacato alla quale partecipa Maurizio Landini. Mannino ha sottolineato che “lo sviluppo della Sicilia e dell’intero Mezzogiorno devono diventare questione prioritaria nell’agenda del governo”.

“Finora – ha aggiunto – si sono registrati solo piccoli segnali di crescita dovuti a misure transitorie come il superbonus edilizio (8 miliardi di investimento), la decontribuzione sud (4 miliardi) e il Pnrr (13 miliardi), che non hanno prodotto quelle trasformazioni strutturali, ad esempio nell’industria o nell’agricoltura, in grado di dare effetti duraturi sul lavoro. Quella del governo nazionale e del governo regionale su aumento Pil e occupazione – ha sottolineato – è e pura semplice propaganda”.

“La Sicilia – ha osservato Mannino – è diventata mero centro di gestione clientelare e le nomine sono finalizzate a queste dinamiche. Non abbiamo risposte sul sistema sanitario sulle politiche industriali e di transizione energetica, sulle politiche giovanili e diritto sullo studio. Insomma su tutti gli ambizioni – ha rilevato Mannino – che connotano il benessere sociale, la crescita e le prospettive per le giovani generazioni, il welfare ei diritti per tutti e sui quali abbiamo puntualmente presentato le nostre proposte e rivendicazioni”.

Mannino ha osservato che “la Sicilia ha dunque più di una ragione per andare alla mobilitazione e sarà in prima linea il 25 ottobre. La situazione di Gaza- ha infine rilevato- sta scuotendo le coscienze, ci auguriamo che questo sia l’inizio di una opposizione popolare sempre più forte alle guerre, per il disarmo, per il sostegno agli oppressi ma anche contro politiche nazionali che pezzo dopo pezzo stanno facendo ottenere diritti e prospettive”.


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