Gela, lo sgomento dopo la tragedia | "Gaia e Maria Sofia erano 2 angeli" - Live Sicilia

Gela, lo sgomento dopo la tragedia | “Gaia e Maria Sofia erano 2 angeli”

La città sconvolta dal gesto di Giuseppa Savatta che ha ucciso le sue due bambine.

GELA (CALTANISSETTA)- Spenti i giochi di luce del vicino cinema multisala mentre dalla filodiffusione non passano più le canzoni di Natale. Cala il silenzio a Gela e in quella strada principale che taglia via Passaniti, stranamente chiusa al traffico come in un giorno di festa.

Ma a Gela le uniche luci ad illuminare un freddo pomeriggio di inverno sono quelle delle sirene dei carabinieri. Il fine anno in città si macchia di lutto e sangue. Maria Sofia e Gaia non ci sono più. Di loro, mamma parlava sempre a scuola. “Una donna disponibilissima, gentile e a modo”. Così la descrivono negli ambienti scolastici dell’Istituto “Ettore Romagnoli” dove la donna era arrivata da poco più di un mese come insegnante di sostegno.

Nessuno poteva immaginare un simile gesto. Giuseppa Savatta, 41 anni, ha avvelenato le sue due figlie con la candeggina. Poi ha tentato il suicidio sporgendosi dal balcone per lanciarsi nel vuoto. Non sono ancora ben chiare le modalità con cui ha agito. È stato il marito a salvarla, proprio mentre prendeva coscienza di quello che era accaduto. Le figlie di 9 e 7 anni erano prive di vita nel corridoio e nella camera da letto.

Vincenzo Trainito, docente e ingegnere nella libera professione, non sa darsi pace. Si trova nel reparto territoriale di via Venezia, dove i carabinieri lo stanno interrogando per saperne di più sulla vita della moglie e sulla quotidianità familiare di quella casa che abitava con la sue bambine che non ci sono più. La donna invece, è ricoverata all’ospedale di Gela, piantonata dai carabinieri, in stato di fermo con l’accusa di duplice omicidio.

Un paio dai anni fa la sua vita era stata segnata dalla perdita del padre, morto suicida. La palazzina familiare di due piani, in via Passaniti, a pochi passi dal duomo di Gela, nel cuore del centro storico, per tutto il pomeriggio è stata meta di curiosi e giornalisti. Sconvolti i vicini di casa e la titolare di un negozio a pochi passi dalla casa della tragedia. “Le vedevo passare quasi tutti i giorni – racconta -. La mattina mamma o papà le accompagnavano a scuola. Ci salutavamo con cordialità e rispettosi del buon vicinato”. Maria Sofia e Gaia frequentavano l’istituto Suor Teresa Valsè di Macchitella. “Nessuno di noi – le fanno eco i vicini di casa – poteva immaginare una tragedia simile”. “Sono distrutta”, poche parole tra le lacrime quelle dell’insegnante di Gaia che frequentava la seconda elementare. “Una bambina meravigliosa che la madre adorava. Gaia aveva due occhi di un azzurro stupendo e amava disegnare le farfalle. Sono andati via due angeli. Mi chiedo cosa possa essere scattato nella madre”.

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