26 Aprile 2022, 16:08
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MISTERBIANCO – C’è un posto, in Umbria, dove sono morti due partigiani siciliani. Si tratta di Otricoli, un paese di poco meno di duemila anime in provincia di Terni, sulle cui colline la Resistenza ha sfidato le forze armate nazifasciste. A morire nella frazione di Poggio di Otricoli, nel febbraio 1944, sono stati uccisi Orazio Costorella di Misterbianco (Catania) e Gaetano Di Blasi di Calatafimi (Trapani).
Ieri, 25 aprile, festa della Liberazione, si è svolto nel piccolo borgo umbro un appuntamento tra i rappresentanti dei tre Comuni (Otricoli, Misterbianco e Calatafimi Segesta) per ufficializzare un gemellaggio finalizzato a “conservare la memoria di quanto accaduto e unire le nostre comunità nel segno degli ideali di pace, democrazia e libertà”, si legge sulla pagina Facebook del sindaco misterbianchese Marco Corsaro.
A Orazio Costorella il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha conferito, nel 2006, la Medaglia d’oro al valore civile, mentre a Gaetano Di Blasi è stata conferita quella d’argento al valore militare. La memoria delle gesta di entrambi è stata tramandata da Alfredo Petrini, originario della provincia di Terni, che li aveva conosciuti da giovane, durante la guerra di liberazione. È stato Petrini, dal 2017 cittadino onorario di Misterbianco, a riportare alla luce la sepoltura del partigiano Costorella e ad aiutare la comunità misterbianchese a ritrovarne la memoria.
Oltre al sindaco di Misterbianco Marco Corsaro, all’assessora Marina Virgillito e al presidente del Consiglio comunale Lorenzo Ceglie, a Otricoli era presente anche il consigliere comunale Igor Nastasi e una delegazione del gruppo Attiva Misterbianco, che da anni mantiene i rapporti con la comunità di Otricoli e che ha lavorato alla realizzazione del docufilm “I ribelli della montagna“, di Turi Romeo e Anna Bonforte, realizzato con la collaborazione dell’Anpi di Terni.
“Abbiamo un debito inestinguibile verso quei tanti giovani come Costorella – ha detto il sindaco Corsaro – che ci hanno regalato il mondo per come lo conosciamo. Oggi il nostro compito è di alimentare nel quotidiano un sentimento nazionale unitario, riconoscendoci tutti nel valore più grande, la libertà”.
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26 Aprile 2022, 16:08