MESSINA – “Oggi è andata a sentenza la causa al Tar di Palermo in cui è stato impugnato il progetto di realizzazione di un nuovo impianto di trattamento dell’umido nella frazione di Mili Marina a Messina. L’esito del giudizio appare scontato, non potrà che essere dichiarata l’illegittimità dell’iter e della localizzazione dell’impianto oppure potranno essere accolte le eccezioni di inammissibilità del ricorso per difetto di legittimazione a ricorrere ovvero per tardività da parte del Comitato. In entrambi i casi i lavori non potranno mai iniziare, anche perché ancora non sono state neanche avviate le procedure espropriative che riaprirebbero i termini per le impugnative”.
Lo afferma il senatore Nino Germanà, segretario della Lega in Sicilia.
Germanà (Lega): “Si scelga altra zona per l’impianto”
“Risulta incomprensibile e irragionevole la scelta del sito di Mili Marina, dal momento che una precedente opzione localizzativa (zona sud località Larderia) era stata scartata per le medesime criticità, quali ‘l’eccessiva vicinanza al centro abitato nonché la presenza di attività non compatibili’ – aggiunge Germanà -Nonostante la pendenza del giudizio amministrativo, le formali diffide, le criticità sollevate dal Cts e le denunce presentate, le amministrazioni competenti hanno proceduto con l’iter di gara esponendosi ad un concreto e gravissimo rischio di danno erariale”.
“A questo punto sento di dover richiamare il sindaco di Messina Federico Basile, l’Amam e la Srr, al senso di responsabilità che dovrebbe ispirare l’azione di ogni amministrazione pubblica – prosegue – e chiedo di fermarsi, e alla Regione siciliana di destinare le risorse ad altra e più adeguata localizzazione dell’impianto per evitare di perdere preziose risorse. Come Lega ci opporremo strenuamente in tutte le forme consentite per impedire lo scempio che si verrebbe a determinare con la realizzazione dell’impianto”.

