Gesap, futuro ancora incerto| Spunta l'ipotesi fallimento - Live Sicilia

Gesap, futuro ancora incerto| Spunta l’ipotesi fallimento

Durante l'audizione all'Ars il deputato Pd Fabrizio Ferrandelli ha parlato della possibilità di far fallire la Gesap facendola commissariare dall'Enac. La Provincia deve ancora sciogliere le riserve sulla ricapitalizzazione.

AUDIZIONE ALL'ARS
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PALERMO – Spunta una nuova ipotesi per il futuro della Gesap, e non è certo una buona notizia per la società che gestisce l’aeroporto Falcone-Borsellino. Durante l’audizione dei vertici aziendali e dei sindacati alla Quarta commissione dell’Ars, infatti, il deputato del Pd Fabrizio Ferrandelli ha parlato della possibilità che la Regione non proceda alla ricapitalizzazione della Gesap facendola fallire e commissariare dall’Enac, che a quel punto potrebbe vendere ai privati.

Un’ipotesi inedita e per i soci allarmante, visto che significherebbe vanificare gli sforzi sinora fatti per tenere in piedi la società. “Non è un’idea peregrina – spiega Ferrandelli a Livesicilia, pur specificando di volere il rilancio dello scalo e la salvaguardia dei livelli occupazionali – ma visto che parliamo di una società che ha chiuso i bilanci sempre in perdita, tanto da avere eroso il capitale sociale, è una strada percorribile”.

Una dichiarazione che ha fatto saltare sulla sedia molti dei presenti all’audizione, a cui hanno partecipato il presidente della Gesap Fabio Giambrone, l’amministratore delegato Dario Colombo, il commissario della Provincia Domenico Tucci, i sindacati al completo (Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cisal), anche se spiccavano le assenze del comune di Palermo e del governo regionale.

L’audizione è servita a fare il punto della situazione e a decidere l’istituzione di una sotto-commissione che si occupi dello scalo di Palermo e, partendo da lì, di tutti gli aeroporti siciliani: ne faranno parte Ferrandelli, Concetta Raia e i sindacati. Ma il tema del giorno erano gli attacchi dell’esponente del Pd alla dirigenza della Gesap, accusata di costare troppo: “I bilanci degli ultimi anni sono sempre stati in passivo a fronte di lauti compensi destinati agli amministratori. Le notizie, ancora ufficiose, raccontano di emolumenti sino a 240 mila euro annui per la funzione di direttore generale e di penali milionarie nel caso di rescissione del contratto. Di questo qualcuno dovrà pur rispondere”. Giambrone, dal canto suo, ha assicurato che i dati verranno forniti anche se gli emolumenti da capogiro non riguarderebbero né il presidente (che guadagna 1.900 euro al mese), né i componenti del cda (1.600).

Il tema più scottante, però, resta il futuro dell’aeroporto. La Provincia, lo scorso 31 gennaio, ha chiesto altri 20 giorni per poter approvare i bilanci e versare i quasi dieci milioni necessari: il cda dovrebbe accogliere a breve la richiesta e Palazzo Comitini avrebbe così a disposizione diversi giorni per poter ottemperare. Ma le dichiarazioni di Tucci hanno fatto sorgere più di qualche dubbio, visto che il commissario ha confermato di doversi confrontare prima con la Regione, malgrado i tempi siano scaduti da un pezzo. “Ho visto che c’è qualcosa di anomalo – spiega Tucci a Livesicilia – chiedo tempo per approvare il bilancio ma voglio sapere quanto valgono la quota e l’aeroporto. Mi sembra strano anche il processo di privatizzazione, aspettiamo la valutazione, cioè di capire se il prezzo sarà conveniente in modo da farci rientrare di quanto speso finora. L’orientamento è di privatizzare, ma devo stare attento per la responsabilità che ho e ho trovato piena solidarietà dal governatore Crocetta. Sarebbe stata più logico far fare la gara dai soci e non dando l’incarico alla stessa Gesap di far valutare le quote, peraltro con due esperti della stessa azienda. Non è una procedura del tutto lineare”.

Parole che lasciano intravedere il pericolo di un ripensamento, anche se fonti governative assicurano che la Regione darà il via libera all’operazione che, se non si verificasse, comporterebbe una svalutazione dello scalo e la revoca della licenza da parte dell’Enac. C’è invece chi, come detto, propende per non ricapitalizzare così da non svendere la società a qualche privato. Dietro alla porta della Gesap ci sono però numerosi gruppi europei e internazionali. “Manifestiamo preoccupazione se non dovesse arrivare la seconda tranche della Provincia – dice Giambrone – oggi abbiamo ascoltato dichiarazioni generiche che ci hanno preoccupato. Aspettiamo fatti concreti per la sopravvivenza dell’aeroporto”.

“Noi – dicono i sindacati – ribadiamo la necessità che la Provincia provveda alla ricapitalizzazione, il commissario Tucci ha detto di doversi confrontare con il presidente Crocetta anche se dovrebbe esserci il via libera. Noi chiediamo anche di bloccare il processo di privatizzazione della Gh, perché appare schizofrenico che la maggioranza del cda abbia prima approvato l’acquisto del 49% dei privati per poi rivendere ora tutto, e da due anni e mezzo chiediamo di accendere i riflettori sulla vicenda aeroporto, con i suoi emolumenti tutti da verificare”.

“Sono ormai più di sei mesi che poniamo all’attenzione della Giunta Orlando e dell’opinione pubblica la gestione disastrosa della Gesap – dicono i consiglieri comunali di Palermo Paolo Caracausi e Filippo Occhipinti, di Idv – il processo di privatizzazione, discusso e discutibile, langue. Abbiamo a più riprese chiesto documenti ufficiali sulle gare del 2012 e dati certi sul bilancio al quale ci è stato posto un divieto incredibile: non avremo il diritto di accesso agli atti. Per tempo abbiamo chiesto che gli amministratori, a partire dal Direttore generale Carmelo Scelta, fossero rimossi per evidente incapacità gestionale, come dimostrano decine di vicende. Prendiamo ad esempio quella della Gh. Prima a totale capitale Gesap, poi venduta per il 49% alla Gh Napoli a circa 1 milione di euro e poi rivenduta, da questa, di nuovo a Gesap a 2,4 milioni di euro con un personale lievitato da 100 unità del 2005 alle 280 di oggi. Ma al danno si aggiunge la beffa: Gh oggi viene messa sul mercato ad un valore di 1,8 milioni di euro. In una società seria amministratori che producono questi risultati vengono mandati a casa”.

 


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