Gesip, cassa integrazione| fino a dicembre - Live Sicilia

Gesip, cassa integrazione| fino a dicembre

Cassa integrazione in deroga per tutti i dipendenti a partire dal primo settembre e fino a tutto dicembre. Per gennaio sarebbe pronta la società consortile che dovrebbe assorbire tutto il personale Gesip. Parola di Leoluca Orlando, che sostiene di aver raggiunto questo accordo a Roma.

La soluzione di Orlando
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PALERMO – Cassa integrazione in deroga per i 1800 lavoratori Gesip, fino al 31 dicembre. E dal primo gennaio tutti assunti nella nuova società consortile. Sarebbe questo l’esito del tavolo romano tenutosi ieri, i cui dettagli sono stati resi noti dal sindaco Leoluca Orlando nel corso di un lungo incontro con sindacati e lavoratori a Palazzo delle Aquile. Un pomeriggio vissuto a nervi tesi, con gli operai in astensione da lavoro e retribuzione che prima hanno “forzato” il portone per assistere all’incontro e poi lo hanno scandito con applausi, urla e qualche battibecco fin dentro l’anticamera della sala Giunta.

La notizia, comunque, è di quelle destinate a far discutere e ha già spaccato il fronte sindacale. Grazie ad un accordo con la Regione e il ministero del Lavoro, infatti, i 1800 lavoratori Gesip resteranno a casa percependo, parola del sindaco, 970 euro lordi al mese per quattro mesi (dal primo settembre al 31 dicembre) oltre gli assegni familiari. Al netto dovrebbero essere circa 850 euro, con congelamento dei mutui (in virtù di una legge nazionale) e ricorso alle assicurazioni per le cessioni del quinto dello stipendio.

E dal primo gennaio tutti i lavoratori finiranno nella nuova società consortile, che sarà creata entro fine ottobre (questo il timing esposto dal primo cittadino) e a cui seguirà il piano di utilizzo del personale prima del 30 novembre. Ma Roma, oltre alla cassa integrazione in deroga, avrebbe accordato anche 220 pensionamenti, che però, a causa della riforma Fornero, non potrebbero partire dal primo gennaio ma slitterebbero nei 18 mesi successivi. Ecco, quindi, la cassa integrazione anche per i 220, per tutti i 18 mesi, come accompagnamento alla pensione. E visto che non ci sono attualmente 220 dipendenti Gesip con i requisiti richiesti, si pescherà anche dalle altre società partecipate.

Il costo del piano? Quindici milioni di euro, tutti coperti da fondi nazionali e, in parte, regionali (possibilmente del Fondo sociale europeo), mentre i servizi alla città resterebbero fermi o affidati ai comunali alla meno peggio. A chi ha chiesto come mai non si è ricorso ai contratti di solidarietà difensivi, che avrebbero consentito con una copertura finanziaria di circa 8 milioni di euro, il mantenimento dei livelli occupazionali, riducendo del 50 – 60% l’orario di lavoro e la retribuzione del 50, il sindaco ha risposto: “Il ministero ha fatto delle obiezioni perché la società è in liquidazione e non c’é prospettiva. Questo tema si potrà affrontare quando ci sarà una società che gestisce e non adesso”. Tanto che, per ottenere la cassa integrazione, il Comune si è dovuto impegnare a riassumere tutti.

Ma il piano, se da un lato ha provocato l’entusiasmo dei lavoratori, protagonisti di ovazioni e battimani, dall’altro ha lasciato più di una perplessità nei sindacati, specie quelli confederali. “La cassa integrazione in deroga a zero ore – dicono i segretari di Cgil Cisl Uil Palermo Maurizio Calà, Mimmo Milazzo , Antonio Ferro e i Segretari di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, Monia Caiolo , Mimma Calabrò e Pietro La Torre – rappresenta un duro colpo per i lavoratori e per i cittadini che patirebbero il blocco di tutti i servizi essenziali. Siamo fortemente preoccupati, ad oggi non c’è nessuna chiarezza sulle risorse da impiegare per pagare gli ammortizzatori sociali in tempi certi, al momento risultano in pagamento quelli risalenti al mese di febbraio. Chiedere pertanto la sottoscrizione della cassa integrazione in deroga, senza aver prima definito un progetto chiaro e certo, a nostro avviso non è accettabile”.

E adesso il prossimo passo sarà appunto la firma dei sindacati, che già domani potrebbero incontrare il liquidatore Giovanni La Bianca e tenere un’assemblea (ma va trovato uno spazio adeguato a 1800 persone) per decidere l’eventuale firma o meno del piano. Se questa arrivasse, nonostante la contraritetà dei confederali, mancherebbe a quel punto solo l’ufficializzazione dell’intesa con Regione e ministero del Lavoro la prossima settimana.

In effetti, il piano del sindaco presenta più di una criticità. Anzitutto per i tempi assai risicati per la costituzione della società consortile, che dal primo gennaio dovrebber già svolgere i suoi servizi, il che presupporrebbe la definizione di ruoli e compiti della Newco e l’organizzazione dei servizi. E poi per l’attivazione della cassa integrazione, considerando che i dipendenti della Coop 25 aprile, per esempio, aspettano da maggio l’assegno, o che stamane la Regione ha bloccato l’attivazione di altre pratiche di cassa integrazione per mancanza di fondi. Solo a Palermo, per esempio, mancherebbero all’appello 70 milioni di euro.

Perplessità, espresse da alcune sigle sindacali, che verranno presto sottoposte alla prove del nove: visto che la cassa integrazione parte dal primo settembre, tra fine mese e inizio ottobre dovrà arrivare il primo assegno. Ogni dipendente, come detto, percepirà 970 euro lordi ma costerà alle casse nazionali 1800 euro al mese, oneri compresi. Cassa integrazione che Orlando, nell’incontro in prefettura di qualche settimana fa, aveva categoricamente escluso: “E infatti – ha detto il sindaco – fino a ieri c’erano i soldi per appena 300 persone, solo oggi abbiamo avuto conferma della copertura nazionale. I servizi non resi? Chiederemo pazienza ai cittadini”.

“Le notizie comunicate oggi dal sindaco – dice Francesco Bertolino, presidente della commissione Bilancio – segnano un’assoluta novita’ sulla questione Gesip. Il percorso intrapreso dall’amministrazione inizia ad ottenere i primi importanti risultati, che segnano delle fondamentali tappe del difficile percorso. Oltre ad avere ottenuto la garanzia di un reddito minimo garantito fino al 31 dicembre, si stanno finalmente creando le condizioni che garantiranno il futuro di 1.800 lavoratori. Quanto fatto finora dal Sindaco dimostra, a differenza della precedente amministrazione, la chiara volonta’ di trattare la questione nel suo complesso e con una programmazione futura, al fine di superare definitivamente lo stato d’emergenza continuo, che per anni ha offeso la dignita’ dei lavoratori, utilizzati e ricattati dalla classe politica che ha ridotto questo comune sull’orlo del baratro”.

“Abbiamo forti perplessità sulla fase attuale – dice Piero Giannotta della Cisal – speriamo che tutto venga fatto in buona fede. Ma i dubbi restano sul futuro, la società consortile è una strada complessa. Non vorremmo che l’assemblea dei lavoratori serva solo per fare populismo”.


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